Cotticelli (c’è o ci fa) e la banda dei disonesti

Non ci vuole molto a capire che, dopo la dichiarazione di “Calabria zona rossa” con relativa incazzatura dei calabresi apparsa su tutti i tg nazionali, per mancanza di posti letto negli ospedali pubblici, qualche testa doveva cadere. Trovare un modo per sedare gli animi dei calabresi era l’unico modo per sviare l’attenzione dell’incazzata opinione pubblica dai politici masso/mafiosi calabresi, responsabili al pari dei tanti governi e dei tanti commissari sempre designati dagli amici degli amici, dello sfascio sanità in Calabria. Il tutto ovviamente a vantaggio degli interessi privati che gli stessi politici masso/mafiosi possiedono, da sempre, nella sanità privata: cliniche, Rsa, Laboratori di analisi, forniture e servizi. Una montagna di denaro che per anni è stata così gestita: il governo di turno nomina il commissario alla sanità su suggerimento degli amici degli amici e dei politici masso/mafiosi calabresi e, una volta insediato, il suo compito principale è quello di accreditare posti letto e appalti alle cliniche private dei politici in affari con gli amici degli amici.

Un modus operandi che in Calabria conoscono tutti. Infatti migliaia e migliaia sono i posti di lavoro che la politica masso/mafiosa ha creato con questo sistema, costruendo sulle spalle dei malati e attraverso il ricatto lavorativo, il “famigerato pacchetto di voti”, necessario per mantenere il potere. Lavoratori delle cliniche private e sistemati nella sanità pubblica e famiglie, costretti a votare i masso/mafiosi come segno di “riconoscenza” per il lavoro o il piacere elargito.

La sanità in Calabria è sempre stata un Eldorado per tutta la classe politica calabrese. Un bancomat per gli amici degli amici sempre disponibili con i fratelli masso/mafiosi.

Le tante proteste andate “in scena” nelle principali piazze calabresi hanno messo paura ai politici masso/mafiosi con le mani in pasta nella sanità, serviva un capro espiatorio per placare la folla, e chi meglio dell’ultimo arrivato? Il generale Cotticelli da due anni commissario della sanità calabrese. Una vita da soldato senza brillare, messo lì dal governo Lega/5Stelle, e confermato dal governo Pd/5Stelle a gestire la comatosa situazione economica e strutturale della sanità calabrese, senza avere nessuna competenza. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non sapeva, lui che doveva occuparsi di sanità, di dover rendere operativo il piano anti covid previsto dal governo per la Calabria. Una risposta, quella di Cotticelli, al giornalista, che sa più di farsa che di realtà: Cotticelli c’è o ci fa? Una domanda che sorge spontanea vista l’imbarazzante situazione in cui si è trovato il generale: la classica figura del coglione deficiente, messo a dirigere un settore strategico, dalla solita politica imbrogliona, di cui ignora persino l’esistenza. A noi pare veramente troppo. Un cretino così è veramente raro trovarlo. È talmente inverosimile quello che è successo che pare venir fuori da un copione. Nessuno descrive se stesso, specie se si occupa un ruolo importante nelle istituzioni, come un coglione. Appunto! O ci sei o ci fai.

Al di là della cretinaggine vera o finta di Cotticelli, le sue affermazioni hanno offerto ai politici masso/mafiosi calabresi una via d’uscita: un bel pretesto per addossare la colpa a Cotticelli di oltre 10 anni di commissariamento, e oltre 30 anni di sistematico saccheggio della casse della sanità pubblica. E via con i comunicati e i post FB: “ecco di chi è la colpa se la sanità calabrese versa in questo stato… la colpa è solo sua. Via Cotticelli”, e banalità simili espresse proprio da chi è stato in tutte le piazze della Calabria pubblicamente accusato di aver lucrato sulla salute dei calabresi, i soliti sciacalli: Morrone, Gentile, Occhiuto, Adamo, Parente, Oliverio, Incarnato, e tutto il cucuzzaro. Come se loro non c’entrassero niente: una vita in politica, spesso ai vertici delle istituzioni e non si sono mai accorti della tragica situazione della sanità, nonostante titolari direttamente o indirettamente di cliniche private. E poi, come mai gli sciacalli, visto che sapevano del piano anti covid del governo con relativi fondi stanziati per la sua realizzazione non hanno mai detto una sola parola pubblica sulle mancanze di Cotticelli? Solo oggi se ne sono accorti?

È chiaro che siamo di fronte ad un puerile tentativo di sfuggire alle loro pesanti responsabilità che non si possono cancellare additando il solo Cotticelli come unico responsabile del grave danno subito dai calabresi, perché la gente oramai non vi crede più e conosce benissimo le vostre responsabilità.

La gente conosce le enormi ricchezze che avete accumulato lucrando sulle disgrazie altrui senza un minimo di scrupolo. E sa bene il prezzo che ognuno di noi ha dovuto pagare per la vostra agiatezza. Scappare da questo, per voi, da oggi in poi, sarà sempre più difficile. Perché, come cantava il poeta, “Per quanto voi vi crediate assolti, Siete per sempre coinvolti”. E anche se nessun tribunale mai vi condannerà per la gravità delle vostre azioni, perché da noi in Calabria non esiste la Giustizia, il popolo vi ha già giudicato. Una sentenza che brucia come un marchio a fuoco stampato sulla pelle dove c’è scritto: siete solo volgari sciacalli. Un marchio che nessuno potrà mai più cancellare. Come nessuno potrà mai più negare che siete solo una banda di disonesti. E questo è già un buon inizio.