Covid, breve storia triste di 3 Oss e un’apprendista cuoca nella casa di cura di San Pietro in Guarano

Breve storia triste di 3 Oss e una ragazza apprendista cuoca nella casa di cura “San Pietro” sita nel comune di San Pietro in Guarano (Cs)

Nella notte a cavallo tra il 18 e il 19 ottobre 2020 un nostro ospite si sente poco bene.
Il Mattino seguente l’operatrice di turno chiama l’intervento del medico curante, il quale ci suggerisce di chiamare il 118, il nostro ospite sopraggiunto in pronto soccorso viene sottoposto a tampone molecolare di cui ne risulta positivo, gli stessi nel tardo pomeriggio ci informano della positività del paziente.

Il giorno 20 ci comunica il nostro datore di lavoro che sarebbero venuti gli operatori dell’ USCA a farci i tamponi molecolari alle ore 8:30 e di presentarci tutti.
Ma gli operatori dell’Usca non si sono presentati, così decidiamo autonomamente di sottoporci a tampone nasale in un laboratorio privato a carico del datore di lavoro.
Da qui inizia il NOSTRO CALVARIO.

Al ritorno dal laboratorio rientriamo in struttura per dare il cambio ai nostri colleghi, mentre svolgevamo come di consueto il nostro lavoro, ci arriva la comunicazione dalla sede municipale che gli operatori presenti dovevano rimanere chiusi nella struttura finché non saremmo risultati negativi ai tamponi dell’Asp.
Dopo una lunga attesa alle 21:30, gli operatori dell’Asp arrivano in struttura per sottoporci al tampone molecolare. Dopo numerose chiamate il 23 riceviamo gli esiti dei tamponi telefonicamente.

3 operatori, la cuoca in prova e 5 ospiti risultiamo purtroppo positivi al cov19, tranne uno posto poi in isolamento cautelativo.
Inoltre il giorno 23 ottobre riceviamo ordinanza dalla sede municipale che saremmo dovute restare in quarantena nella struttura, finché non ci saremmo negativizzati.
Da quel giorno siamo chiusi qui dentro, lavoriamo notte e giorno per garantire ai nostri ospiti tutto ciò di cui necessitano.

Svolgiamo tutte le mansioni possibili, assistenza alla persona, lavanderia, pulizia della struttura, preparazione e somministrazione dei pasti, somministrazione farmaci, supporto alle famiglie.
Vista la situazione in cui versiamo, ci sentiamo esclusi, lontani dalle nostre famiglie, dalla nostra vita sociale, provati psicologicamente. In questo periodo di reclusione non sono mancate le chiamate all’Asp, alle forze dell ordine, al Comune, all’Usca.
Però non abbiamo avuto nessuna notizia certa.
Considerando che sono ormai trascorsi 22 giorni da quando siamo stati sottoposti al tampone, chiediamo aiuto a chi di competenza di venire al più presto possibile in quanto la nostra quarantena è terminata già da più di 10 giorni. Noi vogliamo solo ritornare dalle nostre famiglie, ma senza nessun tampone, senza sapere se continuiamo ad essere positivi o se ci siamo negativizzati, non sappiamo cosa fare, cosa pensare e piuttosto a chi rivolgerci ancora.
PS. In questa triste vicenda l’unico organo che ci è stato vicino è il nostro sindaco e tutta l’amministrazione comunale, i nostri compaesani che ci hanno supportato nel migliore dei modi.
Le Oss e gli ospiti della casa di cura di San Pietro in Guarano