Covid, i dati della Calabria come i piccioni di piazza San Marco in “Totòtruffa 62”

dalla pagina FB di Luigi Caputo

Sembra ormai assodato che i dati di tracciamento dei contagi Covid in Calabria siano falsi. Falsi perché imprecisi, perché pare ormai conclamato che ci sia un sistema di tracciamento informatico che le singole Asp territoriali, per ragioni a noi ignote, non seguono, preferendo magari adottare il sistema in uso al povero zotico interpretato da Pietro De Vico che in “Totòtruffa 62” era stato assoldato dal truffatori Totó e Peppino per contare i piccioni in piazza San Marco. E allora, di cosa stiamo parlando? Chi ha la responsabilità di aggiornare questi dati, in ottemperanza alla massima trasparenza e per il dovere di informare i calabresi, agisce con pieno menefreghismo, continuando peraltro a percepire uno stipendio (in un periodo in cui molta gente è costretta a non poter lavorare) e mortificando ancora una volta i calabresi. Non ho altro da aggiungere, se non esternare il mio massimo disprezzo per questa gentaglia. Mi appello ai rappresentanti istituzionali calabresi, al procuratore Gratteri e al presidente della Repubblica Mattarella.