Crisi di governo, gli scenari possibili. E Mattarella predica “calma e gesso”

Al Quirinale si predica calma e gesso e sembra prevalere un orientamento più cauto rispetto a chi vorrebbe interpretare le parole dell’ex premier Renzi come una netta chiusura rispetto ad un Conte ter. Certo, la strada resta stretta e in salita, ma Renzi dice che non è il momento di indicare Conte, non chiude definitivamente a un’ipotesi di reincarico.

Del resto è lui stesso che sembra lasciare uno spiraglio aperto, quando rivela di aver sentito nel pomeriggio di ieri il premier dimissionario e ripete a più riprese che la discussione in corso non riguarda caratteri e risentimenti. Prematuro pertanto discettare su quelle che potrebbero essere le decisioni di Mattarella.

Ancora dovrà trascorrere del tempo prima che si concludano le consultazioni con le udienze con centrodestra e M5S e in questo lasso di tempo il lavoro delle diplomazie potrebbe fornire ulteriori elementi per le scelte del Capo dello Stato, che stasera avrà sul suo tavolo tutti gli elementi per poter decidere.

Una pausa di riflessione e poi una verifica per capire se ci sono gli spazi per ricostituire la maggioranza tra M5S, Pd, Leu e Iv, magari attraverso un altro giro di consultazioni o un mandato esplorativo? Un incarico a Conte, anche se non immediato, perché verifichi se effettivamente c’è la possibilità di un suo esecutivo ter? Certo è che negli incontri di oggi al Colle non si è parlato di incarico esplorativo in generale e affidato al presidente della Camera, Roberto Fico, in particolare.

Difficile quindi scommettere su quale ipotesi possa prevalere e altrettanto difficile ipotizzare che già da stasera dal Colle possano arrivare le prime decisioni.

La situazione rimane complessa e per Mattarella la matassa resta difficile da sbrogliare. Ma anche e proprio per questo dal Colle sembra emergere l’indicazione di non trarre conclusioni affrettate. Fonte: Adnkronos