Croce realizzata con i resti del barcone benedetta nella chiesa di Le Castella

Una croce stilizzata realizzata con alcuni resti del barcone naufragato all’alba di domenica 26 febbraio nelle acque di Steccato di Cutro è stata benedetta questa sera nel corso della preghiera del venerdì di Quaresima che ha visto tutte le parrocchie della diocesi riunite nella preghiera per le vite distrutte dal terribile naufragio.

L’idea di realizzare una croce con i resti del barcone è nata nel corso di un momento di preghiera che ha visto insieme Don Francesco Loprete, parroco di Le Castella organizzatore della via crucis di domenica a Steccato, Don David Fiore, parroco della Comunità di Cutro e Don Pasquale, parroco di Steccato e San Leonardo. Un’idea che diviene simbolo di speranza e di unità, un segno tangibile intorno al quale ritrovarsi in preghiera.

La croce, realizzata dall’artista Castellese Maurizio Giglio, è caratterizzata da un solo braccio, che rappresenta Cristo, ed è un richiamo alle vittime innocenti del mare persone che fuggono da situazioni difficili nei loro paesi d’origine, come la guerra, la violenza, la persecuzione e la povertà estrema. Sono costretti a lasciare le proprie case e le proprie comunità a causa di circostanze che non possono controllare e spesso si ritrovano in situazioni ancora più precarie e pericolose durante il viaggio verso la meta. Così come è accaduto alle 68 vittime del naufragio a Steccato di Cutro.

La croce rimarrà a Le Castella fino a domenica 5 marzo. Simbolo di speranza e rinnovamento la croce sarà al centro della Via Crucis che si svolgerà sulla spiaggia Steccato di Cutro e alla quale prenderà parte l’arcivescovo di Crotone Santa Severina Mons. Angelo Raffaele Panzetta.