Crotone 2026. Mani in alto, questa è una campagna elettorale!

CROTONE 2026 – MANI IN ALTO, QUESTA È UNA CAMPAGNA ELETTORALE!
Tra trombette, veti, inciuci e comitati, la città si prepara all’ennesima recita collettiva.

Fonte: U’Ruccularu

FRATELLI COLTELLI
Nel centrodestra si respira l’armonia di una famiglia durante il pranzo di Natale… quando uno è vegano, l’altro fascista, e la nonna ancora vota Scelba.
Fratelli d’Italia batte i pugni sul tavolo e urla “Mai con Voce!”, descrivendo il sindaco uscente come un incrocio tra un annunciatore da televendita e un illusionista da sagre.
La coordinatrice Simona Ferraina invoca legalità, trasparenza e visione identitaria, e nel frattempo guarda con orrore Occhiuto che, tra un’intervista e un avviso di garanzia definisce Voce “il miglior sindaco della Calabria”.
Ora, se questo è il migliore, vogliamo vedere il peggiore.
Nel frattempo, Sergio Ferrari gioca a Risiko nella Provincia e trama per un asse FI-Voce.
Ma molti forzisti non ci stanno: appoggiare Voce è come ordinare una pizza senza impasto, senza condimento, senza forno e poi lamentarsi che sa di cartone.
E la Lega? Presente solo nella versione da collezione. Luana Cavallo, l’unica superstite, osserva silenziosa da un angolo. Forse aspetta un fax da Salvini.

IL SINDACO DEI MIRACOLI (ANNUNCIATI)
Vincenzo Voce ha un nuovo giocattolo: il movimento “Crescere”.
Nome ambizioso, vista la popolazione residente che da cinque anni cresce solo nella conta dei morti di tumore.
Sostenuto a tamburo battente da Forza Italia e Occhiuto, il movimento si propone come “progetto civico trasversale”, che è un modo elegante per dire “prendiamo voti dove capita”.
I suoi programmi? Rilancio del turismo, infrastrutture, sviluppo. Ma se calano i residenti calano anche i servizi.
Le sue realizzazioni? La pista ciclabile scomparsa, il porto turistico fantasma, e una piscina olimpionica che sembra scenografia di un noir balneare.
Ma attenzione: a ogni critica, Voce risponde con fanfare, conferenze e post autocelebrativi.
Il “Voce Style” è un mix tra telepromozione anni ‘90 e campagna di disintossicazione dalla realtà.

IL PD CHE NON C’È
Nel Partito Democratico, invece, va in scena “Chi l’ha visto? – Speciale candidati”.
Annagiulia Caiazza, già investita dalla segreteria, è ostacolata dal capogruppo Andrea Devona, che sogna Giuseppe Ferraggina come anti-Voce.
È un duello epico tra chi non vuole perdere e chi non vuole far vincere.
Nel mezzo: un partito che, da solo, riesce a sabotarsi meglio dell’opposizione.
Il resto del campo largo? Tra i 5 Stelle, italia viva e AVS si registra solo una costante: stanchezza. Politica, narrativa, nervosa.

TEMI ELETTORALI E ALTRE STORIE INCREDIBILI
FdI denuncia il “declino del modello industriale” e l’assenza di una visione turistica.
Il PD urla al tradimento, sostenendo che Voce sia ormai più a destra di Gasparri.
Voce replica che sta lavorando sodo, al film di antica futura Kroton, si intende.
E la città?
In attesa di una bonifica che non arriva, di un aeroporto che non decolla e di una politica che non atterra mai.

CALENDARIO DELL’ASSURDO
Le elezioni saranno tra aprile e giugno 2026, giusto in tempo per la nuova stagione turistica dei disillusi.
Crotone si prepara a scegliere tra coalizioni che non si coalizzano, civici che non si ricordano perché sono civici, e candidati che, come le piste ciclabili, partono in pompa magna e finiscono in una buca.

INTANTO I PRIMI CIRCENSI
Fratelli d’Italia con Simona Ferraina:
Crociata anti-Voce “Mai con Voce”.
Forza Italia di Roberto Occhiuto / Sergio Ferrari: Bacio elettorale a Voce.
Movimento Crescere per Vincenzo Voce:
Tutti dentro, purché non parlino troppo condito da Alleanze trasversali e mutevoli.
Partito Democratico per Annagiulia Caiazza / Andrea Devona:
Duello interno a eliminazione diretta
M5S reame della regina Elisabetta barbuto:
O io o nessuno
Lega di Luana Cavallo:
Aspetta un segnale con Profilo da spettatrice silenziosa
Per il resto…
…in attesa di tanti outsider e molte figurine.

SE NON È SATIRA, È CROTONE
Mentre la città cerca un nuovo modello di sviluppo, la politica cerca un nuovo modo per raccontarsi la stessa storia.
Solo che, a forza di rimpasti, alleanze incrociate e annunci evaporati, più che “Crescere”, qui si tratta di sopravvivere.
E alle urne, come al circo, ci si va per ridere… o per piangere.