Una presunta “combine” illegale per affidare la gestione della vigilanza sulle spiagge comunali. Per la Procura, il Comune di Crotone, a luglio 2017, avrebbe affidato il servizio “Spiagge sicure e mare per tutti” all’associazione “Wind life center” dietro «un accordo collusivo» mirato «ad influire sulla normale presentazione delle offerte e a condizionare il contenuto» dell’avviso. E quell’intesa, ritenuta «clandestina» perché «avvenuta fuori dalla sequenza procedimentale», avrebbe «turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire le modalità di scelta del contraente» per svolgere la vigilanza delle spiagge pubbliche per un corrispettivo di circa 39.500 euro.
Per questo ipotizzato raggiro la Procura ha iscritto nel registro degli indagati 10 persone, alle quali è stato fatto recapitare l’avviso di conclusione indagini. Sotto accusa sono finiti sei componenti della Giunta del tempo guidata dall’allora sindaco Ugo Pugliese, un ex dirigente comunale e i tre responsabili della “Wind life center”.
“In particolare – scrive il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo – l’ex assessore allo Sport Giuseppe Frisenda, l’1 giugno 2017, prima che l’associazione “Wind life center” fosse effettivamente costituita, prima che fosse individuata la copertura economica del progetto e che la pubblica amministrazione avesse manifestato la volontà di contrarre”, avrebbe ricevuto dal rappresentante dell’associazione, Francesco Lombardo, “il progetto denominato “mare per tutti”, per poi proporne l’approvazione alla giunta. La quale, il 13 luglio 2017, “fece proprio il progetto” con la delibera che, “in un atto unico”, manifestò l’intento della pubblica amministrazione di contrarre sulla base delle indicazioni fornite dal privato e di affidare la gestione del servizio alla Wind life center, in assenza di qualsiasi istruttoria”.
Invece, al dirigente municipale dell’epoca Emilio Ape viene addebitata la mancata nomina del responsabile unico del procedimento “per la verifica dei requisiti per la gestione del servizio in capo all’aggiudicatario”. I tre esponenti dell’associazione – con Francesco Lombardo anche la vicepresidente Olga Arcuri e il segretario Getulico Romanò – sono a loro volta accusati di aver ottenuto, “mediante la presentazione di false dichiarazioni”, oltre ai 22.146 euro per l’esecuzione del progetto, ulteriori 17.800 euro non dovuti, che l’ente accreditò alla Wind lide center a novembre 2017.
Allo stesso modo, a dicembre 2018, l’associazione avrebbe ricevuto sul proprio conto dal Municipio non solo gli 11.883 euro per il servizio svolto, ma anche altri 6.995 euro non dovuti. Così come nel 2019, ai 7.500 euro per “spiagge sicure” si aggiunsero 11.440 euro che sarebbero stati incassati indebitamente dalla Wind life center.
Sono indagati: l’ex sindaco Ugo Pugliese, il suo vice Benedetto Proto, gli ex assessori Tommaso Sinopoli, Caterina Caccavari, Giuseppe Frisenda e Sabrina Gentile e l’ex dirigente comunale Emilio Ape. Tutti per abuso d’ufficio. I rappresentanti dell’associazione Francesco Lombardo, Olga Arcuri e Getulico Romanò devono rispondere di indebita percezione di erogazioni. Frisenda e Lombardo sono accusati pure di turbativa d’asta. Fonte: Gazzetta del Sud