(ANSA) – CROTONE, 6 MAG – Un branco di lupi – che in base alle prime segnalazioni dovrebbe essere composto da un esemplare maschio, una femmina e da un esemplare più giovane – è stato avvistato a tarda sera a Crotone in diverse zone abitate della città. Gli esperti parlano dell’evento come di un “miracolo naturalistico”.
“In città potrebbero essere arrivati – afferma Girolamo Parretta, presidente del circolo Ibis per l’ambiente, che da tempo studia il lupo del Marchesato, anche con l’ausilio di fototrappole – seguendo il corso del fiume Esaro, perché è così che si muovono i lupi potendo percorrere fino a 120 km al giorno. Nelle scorse settimane avvistamenti sono stati segnalati nei pressi di Cutro e Isola Capo Rizzuto che, approfittando del silenzio da lockdown, devono essersi addentrati verso la città”.
“Non c’è motivo di temere il lupo – sostiene Parretta – che ha una paura atavica dell’uomo, non lo aggredisce dalla fine del ‘700, quando era diffusa la rabbia. Questo è un branco che va solo protetto” (ANSA).
Miracolo naturalistico: lupi avvistati per le strade della città – Fonte: Il Crotonese
Inizialmente, quando sono stati avvistati, si trattava solo di un dubbio poi gli esperti hanno ne hanno dato conferma: quelli che circolavano per le strade della città nella tarda serata di martedì 5 maggio erano lupi. Inizialmente erano stati avvistati nella zona della Desport a Fondo Farina, più tardi a Gabelluccia ed in seguito anche nei pressi del rione popolare Fondo Gesù.
C’è chi si è immediatamente ed inutilmente allarmato apprendendo la notizia, ma esperti ambientalisti parlano di vero e proprio “miracolo naturalistico”, visto che specie in via di estinzione, come il lupo, sembrerebbero ricolonizzare gli spazi, un fenomeno che, favorito dal lock down, si sta manifestando in tutta Italia: a Venezia cigni, polipi e anatre sono tornati tra i canali, mentre in provincia di Trento nel centro città c’è stata la visita di un orso.
Sulle tracce del branco di lupi avvistati e fotografati a Crotone è da diverso tempo il circolo Ibis per l’ambiente, presieduto da Girolamo Parretta, che da tempo studia il lupo del Marchesato, anche attraverso fototrappolagio.
“Armando Lucifero, il nostro più grande naturalista – spiega Parretta – nei primi anni del 900 scriveva che il lupo arrivava fino alla strada ferrata. Negli anni ‘70 poi, nei nostri territori c’è stata una vera e propria guerra contro i lupi, ritenuti un pericolo per le mandrie e questo ne ha determinato l’estinzione. Ne sono rimasti così pochi esemplari, tra le più importanti sacche d’Italia c’è la Calabria con il Pollino. I cambiamenti intervenuti nel corso del tempo evidentemente stanno mutando le cose: il passaggio all’allevamento intensivo, l’abbandono delle campagne, hanno reso l’ambiente più favorevole e ora il silenzio creato dal lock down deve avere reso il fenomeno evidente, permettendo ai lupi di avvicinarsi ulteriormente alla città”.
Tutti siamo abituati a pensare, infatti che il lupo sia un animale di montagna, ma in realtà gli esperti confermano che il lupo può stare ovunque ci sia cibo e silenzio.
Il branco avvistato a Crotone dovrebbe essere composto da un esemplare maschio , una femmina e un lupo più giovane che sembrerebbe loro figlio. Parretta azzarda a sostenere che la femmina potrebbe anche essere incinta. “In città potrebbero essere arrivati – spiega – seguendo il corso del fiume Esaro, perché è così che si muovono i lupi, possono percorrere fino a 120 km al giorno. Nelle scorse settimane infatti sono stati avvistati anche nei pressi di Cutro e Isola Capo Rizzuto, approfittando del silenzio devono essersi addentrati verso la città per ritrovarsi intubati nel cemento che costeggia il fiume nei pressi della Datel. Nulla esclude che siano sulle tracce di un cinghiale”.
A quanto pare la notizia dovrebbe essere solo recepita con ottimismo, evitando ogni genere di preoccupazione. “Non c’è motivo di temere il lupo – sostiene Parretta – ha una paura atavica dell’uomo, non lo aggredisce dalla fine dell’700, quando era diffusa la rabbia. Questo è un branco che va solo protetto. Chi li ha visti ha avuto una bella fortuna, basti pensare che ci sono esperti in attesa da anni per poterli vedere, ora qualcuno li ha visti dal proprio balcone”.
Come riconoscere un lupo e non confonderlo con un cane? “Tutti i lupi hanno delle bande nere sulle zampe anteriori e poi basta guardare la posizione della coda e delle orecchie, questo particolare lo distingue dal cane lupo cecoslovacco”.
Una bella sorpresa insomma alla quale potrebbe seguirne anche qualche altra. Chi lo sa, magari in questo momento di silenzio potrebbe farsi rivedere nel nostro mare anche la foca monaca, altra specie su cui il circolo ibis ha i riflettori accesi da anni.