Crotone. Guerra e pace negli occhi di Rino ma anche la luce per emanciparsi

CROTONE – “Un murale può accendere la luce su alcune problematiche, ma spetta agli altri raccogliere la sfida”. Questo l’ auspicio dello street artist Jorit, che lo scorso 10 maggio dopo una settimana di lavoro, ha completato il magnifico murale di Rino Gaetano che domina via Gioacchino da Fiore da uno dei palazzi del quartiere Trecento alloggi. Murale che verrà inaugurato sabato 28 maggio con il concerto della Rino Gaetano Band.

“Rino completo! Grazie alla città di Crotone per tutto l’affetto che mi avete dimostrato. Spero di essere stato all’altezza” ha scritto sui suoi profili social l’artista tanto maniacale nel suo lavoro quanto incredibilmente umile e disponibile con le persone che per sei giorni hanno seguito costantemente l’evoluzione dell’opera: “Vedere tutta la gente qui per un semplice murale è qualcosa di fantastico” ha detto l’artista che ha dipinto un Rino Gaetano metà a colori e metà in bianco e nero: “Ho fatto qualche volta il bianco e nero totale – ha spiegato Jorit – ma diviso così mai: questa è una sperimentazione”. Una scelta che ha aperto anche un dibattito sul messaggio che Jorit ha voluto dare anche in considerazione dei tanti riferimenti ‘nascosti’. Negli occhi di Rino ci sono da una parte (quella in bianco e nero) un’esplosione atomica e nell’altro un’alba con i colori dell’arcobaleno. Guerra e pace, un rimando a Dostoevskij dipinto da Jorit a Napoli.

Un ritratto contestualizzato al momento che si sta vivendo con il conflitto in Ucraina sullo sfondo: “A me piace che ognuno dia all’opera un significato – spiega Jorit -, io non dico il mio perché sembra che gli altri abbiano meno valore. Certamente l’opera ha dei riferimenti a quello che stiamo vivendo: penso che Rino avrebbe espresso la sua opinione in modo forte dalla parte della pace”.

Tra Rino Gaetano e Jorit c’è sicuramente un legame ideologico molto forte: entrambi anti conformisti, entrambi geni ribelli come è stato scritto poco distante dal murale. Jorit ha omaggiato Rino e la sua città lasciando dei riferimenti quasi invisibili sul viso: un fiore, la scritta Curva sud e la sigla Kr. “Rino Gaetano – ribadisce Jorit – per me è sempre stato uno di quegli artisti che aveva il coraggio di schierarsi, che aveva la forza di dire le proprie opinioni e non era succube del successo e non si piegava al conformismo. L’ideale di un artista ribelle che purtroppo ci ha lasciato troppo presto”. 

La scelta del Comune di Crotone di far realizzare il murale ai Trecento alloggi ha dato visibilità al quartiere che ha donato a Jorit una grande accoglienza. Nei sei giorni dal 4 al 10 maggio che è stato a Crotone è stato sempre invitato a pranzare dai residenti che hanno visto nel murale di Rino Gaetano un segno di speranza: “Il quartiere dei Trecento alloggi – sottolinea l’artista – è simile a tanti altri quartieri in Italia. Si dice che non vale la pena di fare opere d’arte in questi luoghi: è vero l’opposto perché secondo questo ragionamento non servirebbe allora neppure studiare filosofia o storia. Secondo questa logica qualsiasi cosa che arricchisce essere umano, oltre i bisogni essenziali di mangiare o dormire, è inutile. Invece penso che avere qualcosa che fa sentire le persone parte di una comunità ed orgogliose del posto in cui vivono arricchisce molto di più di un intervento più tecnico”.

La street art lancia messaggi che vanno oltre l’arte e Jorit, nonostante il breve periodo di permanenza, coglie l’essenza dei problemi crotonesi: “Crotone – dice – è una città che deve ritrovare l’orgoglio di dire: siamo crotonesi, non abbiamo nulla di meno rispetto agli altri. Io sono stato a New York prima di venire qui ma se dovessi dire che preferisco stare lì invece che a Crotone non lo direi mai. Per qualcuno può sembrare folle, ma non posso dire che vivono meglio lì: c’è più ricchezza a New York, ma anche tante situazioni di marginalità e degrado incredibili. Bisogna cominciare a dire noi siamo orgogliosamente di Crotone, orgogliosamente di Napoli, orgogliosamente italiani e non abbiano nulla di meno rispetto agli altri. Il murale – dice Jorit – deve dare un segnale di appartenenza e chi vive qui deve sentirsi fieri di avere un’opera pittorica: devono costruirci intorno per fare altro”.

Il messaggio è chiaro: costruire qualcosa di importante attorno ad un’opera d’arte che sui social ha fatto il giro del mondo grazie alla fama di Jorit e di Rino Gaetano, è quello che ora tocca a noi. A noi che viviamo a Crotone, a noi che stiamo ai Trecento alloggi, a noi che amministriamo la città. A noi che abbiamo visto nascere un capolavoro di un genio ribelle che ha dipinto un eterno ribelle. Fonte: Il Crotonese