Crotone. La banda dei permessi di soggiorno: i nomi dei poliziotti e dei colletti bianchi arrestati

In un primo tempo sono state diffuse soltanto le iniziali ma adesso sono caduti tutti i veli e tutti a Crotone possono sapere chi sono i 9 soggetti tra poliziotti, avvocati, un vigile urbano e un dipendente della prefettura che sono caduti nella rete della vasta operazione denominata Ikaros che ha scoperto l’esistenza di due associazioni che favorivano attraverso una serie di attività illecite la permanenza di extracomunitari nel territorio italiano.

I due agenti di polizia coinvolti, in servizio all’ufficio immigrazione della questura di Crotone sono Rocco Meo e Salvatore Panciotto. Il vigile urbano, agente della polizia locale, si chiama Alfonso Bennardis. Il dipendente della prefettura in servizio presso la commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale è Gianluca Malena. I cinque avvocati si chiamano Irene Trocino, Sergio Trolio, Salvatore Andrea Falcone, Gennaro Mazza e Gabriella Panucci. 

Le accuse contestate a vario titolo agli arrestati (15 in carcere, tutti migranti e i 9 colletti bianchi ai domiciliari) sono quelle di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica, traffico di influenze illecite, corruzione. Gli indagati sono complessivamente 90. Le indagini sono state coordinate dal procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia e dal sostituto Alessandro Rho e svolte dagli agenti della squadra Mobile di Crotone.

I due sodalizi, con ramificazioni in Italia e all’estero si premuravano di predisporre documentazione con la quale si attestavano residenze fittizie e false assunzioni nei confronti di stranieri richiedenti asilo, per lo più curdo iracheni, che avevano interesse ad ottenere protezione internazionale non perché ce ne fosse reale necessità ma per ottenere un permesso di soggiorno che garantisse loro piena libertà di movimento in Italia e Europa. Per raggiungere l’obbiettivo i richiedenti asilo erano disposti a pagare somme di denaro.