I VOCE BOYS: MA COSA VOGLIONO APPAPPARE?
Fonte: U’Ruccularu
A Crotone esiste un fenomeno sociale che negli ultimi anni ha preso piede soprattutto sui social network: i cosiddetti Voce Boys. Si tratta di gruppi organizzati che si muovono tra pagine Facebook e community online, spesso pronti a offendere chi non la pensa come loro o critica l’amministrazione comunale. Non si tratta di semplici commentatori, ma di una vera e propria corazzata mediatica che mira a monopolizzare il dibattito cittadino.
Secondo quanto riportato dal sito Eggua, queste persone hanno contribuito ad abbassare significativamente il livello culturale della città, portando il dibattito pubblico ai minimi storici. Il loro linguaggio è per lo più fatto di insulti e aggressioni verbali, con scarso senso espressivo e analfabetismo funzionale evidente. L’obiettivo dichiarato sembra essere quello di reprimere il dissenso, attaccando giornalisti, cittadini e chiunque osi mettere in discussione le azioni dell’amministrazione.
I Voce Boys operano in piccoli gruppi, spesso presenti a inaugurazioni ed eventi pubblici, pronti a gridare e inveire contro chi non condivide la loro visione. Hanno monopolizzato i social con paginette ridicole che, ironia della sorte, nemmeno il loro stesso sindaco sembra considerare. Nella maggior parte dei casi, si tratta di donne che hanno fatto di slogan come “Andate via da Crotone” e “Voi odiate Crotone” la loro bandiera.
La strategia di questi gruppi non è chiara: alcuni ipotizzano che puntino a una futura carriera politica, altri a vantaggi personali. Fatto sta che la loro azione ha creato un clima di ostilità e repressione del dissenso. Nonostante il sindaco non abbia mai parlato pubblicamente di loro né li abbia difesi, i Voce Boys continuano a esercitare una pressione notevole sulla città, diffondendo messaggi di odio e malcontento.
È importante ricordare che gli attacchi agli amministratori non sono una novità: anche le passate giunte comunali, come quelle guidate da Vallone e Sculco, furono oggetto di critiche e massacramenti mediatici. Eppure, i Voce Boys insistono con mantra e slogan che rivelano una memoria selettiva e un uso strumentale della polemica.
Il rischio sociale di questa situazione è concreto. Un clima di offesa costante e di repressione del dissenso mette in pericolo la libertà di espressione, rendendo Crotone una città dove parlare diventa difficile, e dove la critica civile è spesso soffocata dalla prepotenza verbale di pochi.









