CROTONE – I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di una società crotonese attiva nel settore turistico alberghiero e nel commercio di articoli sportivi. Il provvedimento, che ha portato al sequestro di beni per oltre 373mila euro, è stato emesso dal Tribunale di Crotone su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La società è accusata di avere indebitamente beneficiato di contributi europei destinati al miglioramento ed all’ampliamento delle strutture ricettive. I titolari, nello specifico, “attraverso l’utilizzo di false fatture emesse da compiacenti imprenditori operanti nel settore edile, hanno ‘gonfiato’ le spese relative a lavori di ammodernamento e ristrutturazione di un albergo nella Sila crotonese, ottenendo dalla Regione Calabria fondi pubblici per complessivi euro 1.221.825, dei quali euro 373.757 oggetto del citato provvedimento cautelare in quanto ritenuti profitto del reato”.
L’operazione di oggi – informa una nota del Comando provinciale della Guardia di finanza di Crotone – rappresenta la conclusione di una complessa attività d’indagine scaturita dall’approfondimento di sei segnalazioni di operazioni sospette pervenute dalla Banca d’Italia, che ha consentito di disarticolare “un sistema fraudolento ideato dai due fratelli amministratori della società in parola finalizzato all’ottenimento illecito di erogazioni pubbliche”.
Per questa vicenda nel 2019 sono state segnalate all’Autorità giudiziaria undici persone, nove accusate di truffa aggravata, con riferimento a cinque finanziamenti pubblici destinati ad altrettante società operanti nel settore turistico, e due funzionari pubblici incaricati del controllo presso la Regione di false attestazioni rese nell’esercizio delle loro funzioni; inoltre, all’Autorità giudiziaria contabile, un danno erariale di 1.912.519 euro.
I finanziamenti sono stati successivamente revocati, mentre la Procura regionale della Corte dei conti di Catanzaro ha emesso a giugno dello scorso anno nei confronti della società un provvedimento di sequestro conservativo che ha riguardato 14 beni immobili situati tra Crotone e Cotronei, conti correnti e quote societarie per un valore di euro 1.221.825,83. All’esito del processo di primo grado, lo scorso mese di marzo, i giudici contabili hanno condannato gli amministratori della società al pagamento di euro 592.382,73 alla Regione Calabria a titolo di risarcimento del danno erariale.