Da una finanziaria del clan Perna “prestiti” agli acquirenti della droga

foto tratta da nuovacosenza.com

Era in un autolavaggio la centrale del clan Perna di Cosenza. E’ li che, secondo gli inquirenti, l’associazione aveva creato “una sorte di base logistica – operativa” e stamane i Carabinieri, su ordine della Dda di Catanzaro, vi hanno effettuato una perquisizione nell’ambito dell’operazione che ha portato all’esecuzione di 19 fermi. Intorno al traffico della droga, la cosca cosentina aveva organizzato un vero e proprio “business”, con tanto di finanziamenti a beneficio dei “clienti” interessati all’acquisto dello stupefacente tramite una finanziaria. Nella sede della societa’, secondo la procura antimafia catanzarese, e’ possibile quindi che si trovino “manoscritti o annotazioni cartacee o supporti informatici che contengano una sorta di contabilita’, la quantita’ e il tipo di stupefacente ceduto a terzi”. Le indagini si sono quindi concentrate sulla ditta di mediazione creditizia gestita dalla moglie di Pasquale Francavilla, 40 anni, uno dei 19 fermati, a sua volta perquisito. Secondo le ipotesi della Dda la societa’ veniva utilizzata “per richiedere e ottenere finanziamenti da erogarsi a soggetti acquirenti lo stupefacente e inadempienti nel pagamento del relativo prezzo, rilevato – scrivono testualmente i magistrati – che i proventi delle erogazioni finanziate dalla predetta ditta individuale erano poi destinati a confluire nelle casse del gruppo criminale Perna”. In pratica, quando qualcuno s’indebitava l’acquisto della droga, “l’organizzazione provvedeva all’accensione di finanziamenti al fine di procedere al recupero delle somme pretese a saldo dello stupefacente ceduto”.

(AGI)