Dal Pollino alla Padania: una storia di disinteressata accoglienza, sana imprenditoria e politica coerente

Dal Pollino alla Padania – Una storia di disinteressata accoglienza, sana imprenditoria e politica coerente

Da circa tre anni è sbarcato in quel di Città 2000, a Cosenza, il più temuto tra i writers seriali della Calabria. Lui ama definirsi un Designer (con la “D” maiuscola) e noi aggiungiamo d’altri tempi, ma anche un Leader dell’Impresa Locale. Una sorta di genio della comunicazione certamente troppo poco compreso alle masse comuni di calabrolesi, ancora inspiegabilmente insensibili verso l’Arte e il Bello in generale. Lui però, è il più famoso tra i Battaglia della Capitale del Pollino, il suo nome è nientepopodimeno che: Leo. Che non è diminutivo di Leonardo, Leone, Leopoldo, Leonzio o Leochesoio, ma solo Leo. Al grande pubblico meglio conosciuto come Leo Battaglia alla Regione.

Non appena si è insediato nel grande seminterrato, prima adibito a posteggio auto, proprio sotto l’Ufficio Postale (o meglio nel “Seminterrato sotto posta”, come recitano i manifesti pubblicitari), il nostro si è indubbiamente distinto tra i commercianti della sonnacchiosa strada intitolata a Giuseppe Tommasi. Sicuramente la sua azienda è leader indiscussa nella Grande Distribuzione dell’Usato, tremila metri-quadrati di seminterrato. Senza chiacchiere! 

Le sue allegre insegne gialle hanno un impatto ambientale non indifferente. Il nostro Designer al suo arrivo tappezzò tutta la strada con manifesti e striscioni di plastica scadente ormai dispersa nell’ambiente. Rimane ancora possibile ammirare un esemplare di queste , esposto da circa tre anni nei pressi della “rotonda di Perugini” su Via Marconi (SS 19 bis), altezza cavalcavia della Città dei Ragazzi. Esattamente adiacente a quei terribili televisori giganti spara pubblicità protetti da telecamere di sorveglianza non segnalate, fissate per inquadrare ignari pedoni e automobilisti che percorrono via Marconi. Dal ponte di Campagnano al cavalcavia appunto. 

Come dicevamo, il nostro ha certamente colorato una strada grigia, quasi tetra, ormai senza segnaletica stradale, dove lo spazzamento viene effettuato, se va bene, prima di una partita di cartello del Cosenza, nonostante il Buongoverno Occhiuto-Santelli. La Sua presenza in zona evidenzia anche l’impegno che questo Artista a tutti gli effetti dedica a strane installazioni. Tanto strane quanto affascinanti, fatte con enormi sacchi neri pieni e scatoloni di cartone vuoti.

In tanti nella zona scommetterebbero che Lui sottoscrive una quota di TARI triplicata rispetto a noi altri, altrimenti non si spiega l’ostinazione di voler contaminare con le sue installazioni anche i condomini adiacenti al grande Seminterrato dell’Usato.

Questa pratica artistica, sicuramente da Giussaniana, è servita ad invogliare altri artisti seriali quasi sicuramente non Giussaniani, a partecipare spontaneamente alle nuove micro installazioni presenti su via Giuseppe Tommasi. Insomma adesso forse ancora è troppo presto per dirlo, ma potremo trovarci davanti ad una nuova e spontanea corrente artistica di notevole interesse psico-antropologico-culturale. Basta fare una passeggiata in zona per apprezzare almeno tre o quattro, forse cinque o sei, installazioni da Giussaniane in due o trecento metri di strada. Le opere grazie all’indispensabile collaborazione di Ecologia Oggi restano in esposizione generalmente da uno a tre mesi. Dopo questo periodo vengono smontate e portate in alcuni Musei che gli esperti amano chiamare Impianti. Non abbiano paura i cittadini che in questo arco di tempo non riescono a vedere le opere, perché in genere dopo lo smontaggio si riparte sempre con un nuovo ciclo di installazioni.

Il Nostro Artista quindi non è passato inosservato ai residenti, conosciuto per la passione Politica (sì, quella con la P maiuscola), hanno iniziato ad apprezzare quotidianamente anche il suo impegno verso i più bisognosi. Resta noto solo ad alcuni castrovillaresi il Cristiano gesto del Nostro Genio che lo vide porgere cinquanta euro ad un cittadino durante la campagna elettorale che lo vedeva candidato con i post-fascisti a Sindaco della Capitale del Pollino, accompagnate dalle caritatevoli parole tipo “vai che adesso ti puoi comprare qualcosa”. Ancora più Cristiana fu la risposta del cittadino che, senza parole, lasciò cadere in terra la caina banconota.

Oltretutto non poche persone sono al corrente dello spirito di accoglienza che caratterizza il Nostro Artista. Lui senza pregiudizi, a differenza di certi radical-chic, gli stranieri se li porta a casa e per quanto può, offre loro del lavoro. Anche se dire casa è solo una metafora, perché il Nostro Artista sarà pure il Leader nella Grande Distribuzione dell’Usato, ma non è certo un ricco possidente e il Design e l’Arte sono solo una disinteressata passione. Pertanto il Leader dell’Usato solitamente accoglie in qualcuno dei suoi tremila metri quadri di seminterrato Matei (nome di fantasia), cittadino dell’est europeo, per riposare e guardare addirittura la televisione.

Matei così ha trovato una casa ma anche il vitto e una manciata di sesterzi, perché svolge altresì la mansione di guardiano notturno. Ma guida anche il vecchio camion avvolto da una enorme nube nera, si occupa delle pulizie e dell’ordinaria manutenzione, pensa al carico e scarico merci, sistema l’esposizione delle mercanzie, può parlare con i clienti, insomma gode di tutta la fiducia possibile e immaginabile. Matei ha avuto anche il privilegio di godere degli insegnamenti di quelle tecniche di base che servono a capire come si predispone un’installazione. Poi la fiducia del nostro Artista-Maestro ha lasciato a Matei libera espressione della sua fantasia. Senza dubbio una tecnica formativa assolutamente vincente che ha permesso a Matei di affacciarsi prepotentemente al panorama dell’Arte contemporanea.

Come abbiamo visto quindi il Nostro Artista dallo Spirito Cristiano fortemente politicizzato non può essere post-fascista. Per questo nello scorso anno, dopo la tempesta ormonale della primavera, ha cominciato a sentire forte attrazione (politica si intende) verso quel gran macho di Salvini. Così, sarà stato per l’influenza artistica da Giussaniana, sarà stato per il forte spirito di accoglienza che lo contraddistingue, sarà stato per il mito che la Lega ce l’ha duro, il Nostro Artista, come si dice in dialetto brianzolo, è ‘nchianatu supa nu pullman da Lui stesso organizzato e si è presentato a Pontida per diventare Padano a tutti gli effetti, senza se e senza ma.

Possiamo certamente dire che la presenza del nostro Leoncino di San Marco sarà stata così poco ingombrante da spingere quel Gran Pezzo di Politico qual è Salvini a candidarlo con indubbia lungimiranza nella lista Lega Salvini (che già dal nome illustra un programma senz’altro condivisibile), come consigliere regionale della Calabrrrrr. Solo a scriverlo vengono i brrrividi.  

Da quel momento in poi quindi il Grande Seminterrato dell’Usato è diventato un Quartier Generale Padano. A Matei non gliene può fregar de meno, tanto ha la piena fiducia del Leoncino di San Marco. Anzi, a modo suo è pure contento. Certo, perché Matei è fuori tutto il giorno e torna soltanto la sera. In questo periodo Matei è in giro per tutta la Calabria in una sorta di Tournée. Il lavoro è estenuante perché concentrato in poco tempo, ma molto appassionante. Matei si è specializzato con le installazioni composte da enormi fogli di carta, impreziosite da numerosi altri foglietti più piccoli sparsi artisticamente per terra o sotto i tergicristallo delle auto in sosta. Uno spettacolo unico ma certamente non raro in questi giorni radiosi che ci proiettano verso una nuova era.

Al Grande Seminterrato dell’Usato quindi, per questo periodo è arrivato in sostituzione Jim Boy (nome di fantasia), Filippino di nascita e anch’egli padano d’adozione, ora deportato … ops, trasferito da uno degli altri punti vendita sparsi in provincia. Jim Boy è già un artista più o meno navigato e presto sarà visibile a tutti anche il suo estro artistico. Per il momento restiamo tutti in trepidazione per questa iperbolica candidatura ma non possiamo esimerci da alcune considerazioni finali.

Appare chiaro a tutti come la Calabria abbia incondizionato bisogno di uomini della caratura Politica del Padano del Pollino. Un uomo completo, dallo spirito cristiano, accogliente (altrimenti col piffero che Salvini lo sceglieva), disponibile verso i bisognosi, un imprenditore leale, un grande Designer nonché un Artista a tutto tondo.

Che importa se la Lega è il partito più vecchio? Cosa cavolo aspettiamo a sostenere il cambiamento?

Basta con lo sfruttamento degli immigrati ridotti in schiavitù.

Basta con l’imprenditoria sleale.

Basta con le città sporche.

Per questo LEGA SALVINI! (E stringi forte il nodo, mi raccomando!)

Dino Allalega

approfondimenti musicali storici

https://www.youtube.com/watch?v=TIvKVv1_-LI

https://www.youtube.com/watch?v=kw3UY6UgyJ0

https://www.youtube.com/watch?v=M4VLVkA1B3c