Un’altra notte di mezza estate tra musica e natura con il live di Daniele Silvestri. Il cantautore romano si è esibito, infatti, in un contesto straordinario per un tour estivo, oltre che suggestivo come pochi: il bosco adiacente all’antico complesso monastico di Serra San Bruno, tra secolari abeti bianchi e giovani faggi. “Sembra di stare in Austria”, ha esordito di fatti scherzando l’artista. Scenario surreale, temperature ottobrine, numeri da grandi eventi per un live che ha tenuto per oltre due ore alta l’attenzione del pubblico giunto da tutta la Calabria a Santa Maria del Bosco per celebrare uno dei più amati cantautori contemporanei.
Ben trenta i brani in scaletta ripercorrendo i suoi successi più celebri, aprendo con un sentito omaggio a Paolo Conte e chiudendo con i suoi pezzi più radiofonici, quelli che hanno fatto letteralmente scatenare il pubblico sotto il palco. La “verde milonga” di Conte ha dato infatti il benvenuto alla Calabria, spazio poi alle diverse letture e visioni di “Uomo” che da sempre caratterizzano il repertorio di Silvestri: “L’uomo intero”, “L’uomo col megafono”, “L’uomo nello specchio”. Immancabili, in una nostalgica carrellata dei suoi brani più ascoltati, “Ma che discorsi”, “Occhi da orientale”, “Le cose in comune”, “Sempre di domenica”, “L’amore non esiste”. Per ascoltatori più appassionati, “Colpa del fonico”, “Monetine”, “Le navi” e “While the children play”, canzone contro la guerra. Il dialogo col pubblico è semplice ma continuo, Silvestri di questo interscambio ne ha fatto un album ed un tour, proprio l’ultimo, che si chiama “Estate X” proprio perché nasce – un live dopo l’altro – da un confronto con la platea. Un tour senza schemi, a sorpresa proprio come un’incognita.
Sul palco assieme a lui, un gruppo affiatato di ottimi musicisti che hanno scaldato il pubblico di Serra San Bruno con il loro talento. A cominciare da Marco Santoro, calabrese originario di Sambiase, al fagotto, per proseguire con i tastieristi Gianluca Misiti e Duilio Galioti, Daniele Fiaschi (chitarrista), Jose Ramon Caraballo Armas (percussionista), Gabriele Lazzarotti (bassista) e Piero Monterisi (batterista). Il percorso musicale è appagante e coinvolgente, ancor più in conclusione quando si rompono le righe ed è il cantautore stesso ad invitare tutti sotto palco per il gran finale con “La Paranza”, “Salirò”, “Testardo”, “Cohiba”.
“Mi piacciono i festival che cercano di riportare l’attenzione sui luoghi belli, sui luoghi storici che possiamo rivivere ancora adesso. È stato davvero magico”, ha dichiarato Silvestri appena sceso dal palco.