Dasà. Bimbo morto in ospedale a Vibo, oggi il riscontro diagnostico

Sarà eseguito nella giornata odierna, nell’obitorio dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo, l’esame diagnostico disposto sul corpicino di Giuseppe Bruni, il bimbo di appena 4 anni, giunto da Dasà, centro dell’entroterra vibonese e morto nella notte a cavallo tra venerdì e sabato, tra lo sconcerto e l’incredulità generale.
L’esame dovrà accertare per quali complicanze è sopraggiunto il decesso del piccolo, sebbene alcune ipotesi siano già al vaglio dei sanitari che non hanno avuto il tempo di intervenire per salvargli la vita, considerate le condizioni critiche nelle quali Giuseppe è giunto in Pronto Soccorso all’ospedale “Jazzolino”.

La febbre alta da due giorni, con conseguenti convulsioni, avrebbe indotto, infatti, il medico a suggerire la corsa in ospedale dove poi il bambino è spirato intorno alle tre del mattino, a causa delle gravissime condizioni di salute nelle quali si era presentato al cospetto dei sanitari.
Al momento, sono sconosciute eventuali patologie, mai diagnosticate peraltro al piccolo ed in tal senso l’esame diagnostico potrebbe essere utile non poco. Pensare, infatti, a un decesso per una febbre, senza che vi sia qualche malattia connessa, è difficile persino agli addetti ai lavori, vista l’età di Giuseppe. A tal proposito, si è preferito optare per questa strada e non seguire quella dell’autopsia che sarebbe stata propedeutica all’apertura di un fascicolo di indagine sulla fine di Giuseppe…

La comunità di Dasà, a partire dal sindaco Raffaele Scaturchio, e letteralmente ammutolita e attende di conoscere l’esito dell’esame odierno sul corpicino del piccolo per poi potergli dare l’estremo saluto. Si attende infatti questo passaggio prima di stabilire la data del funerale. A salutare Giuseppe, come accade sempre in questi casi, specie nei piccoli centri, ci sarà un’intera comunità che si è unita al dolore di una famiglia, costituita da sette persone – Giuseppe era l’ultimo di cinque fratelli – che si è vista improvvisamente crollare il mondo addosso… Fonte: Gazzetta del Sud