Mentre gran parte del mondo ha capito che l’unico modo per togliere montagne di denaro alle organizzazioni criminali è quello di legalizzare le cosiddette droghe leggere, in Italia, uno dei pochi paesi occidentali che “va al contrario”, continua l’azione di repressione contro i produttori e consumatori di spinelli. Che per il governo Meloni, insieme a chi si batte per i diritti civili, rappresentano il male assoluto. Nell’Italia meloniana dove si approvano leggi per tutelare il ladrocinio di politici e colletti bianchi, dove ministri e governatori sono “autorizzati” a delinquere, ad evadere il fisco, a frodare lo stato, dove gli interessi delle lobby economiche e finanziarie vengono prima dei diritti dei cittadini, il problema da risolvere, per questo esecutivo, era rendere illegale anche “l’erba legale”. E così hanno fatto.
Nel paese dove risiede la più potente organizzazione criminale che controlla gran parte del narcotraffico a livello globale, la ‘Ndrangheta, il governo, invece di farsi portavoce nel mondo della necessità di una legge per “abolire paradisi fiscali e segreti bancari” per fermare l’enorme flusso di denaro proveniente dal narcotraffico che rende le organizzazioni criminali potenti e in grado di corrompere chiunque, approva un emendamento al ddl sicurezza che equipara la cannabis light a quella con thc. Spacciando, ed è il caso di dirlo, per lotta alla droga una norma che non solo non combatte il vero narcotraffico, anzi lo favorisce, ma cancella definitivamente una filiera tutta italiana da 11mila posti di lavoro.
Questo è il risultato della lotta alla droga del governo Meloni: chiudere i negozi, regolarmente autorizzati, di cannabis, e derivati, light. Ovvero marijuana che non “sballa”. Tutto qui. Solo “fumo” negli occhi dei cittadini ai quali bisogna dare l’idea di un governo che lotta contro il narcotraffico. Ma di norme, ad esempio, per contrastare il riciclaggio dei proventi del narcotraffico, in questo ddl sicurezza, non c’è traccia. Si dicono contrari alla droga, ma non sono contrari alla libera circolazione del denaro proveniente dal narcotraffico. Per la Meloni i narcotrafficanti possono continuare tranquillamente “a drogare” quel poco di economia sana che è rimasta in questo paese, che tanto la situazione così com’ è sta bene a tutti: disonesti e onesti. Del resto se non fosse per i narcodollari, la nostra economia sarebbe già collassata da tempo. I narcos fanno girare gran parte dell’economia di tantissimi paesi, compreso il nostro. E l’Italia, si sa, è un paese bisognoso che più di altri non può rinunciare a questo importante e strategico settore economico e finanziario. Altro che lotta alla droga! Il solito delirio ideologico della destra finalizzato ad intortare le masse. E in tanti ci cascano.
Insomma da oggi coltivare e vendere erba light è illegale. Non c’è che dire: un duro colpo alla potente organizzazione di “fumatori di spinelli legali” che da oggi sarà costretta a ritornare in clandestinità… con sommo piacere dei veri narcos che già pregustano i lucrosi affari che solo il mercato clandestino sa dare. L’ennesimo regalo del governo Meloni all’illegalità.