De Cicco: “Non ho nessuna bugia da nascondere”

Iacchite’: auguri per i tuoi primi 40 anni. Le cronache mondane parlano di una bella festa riuscita e piena di allegria. Ma ad Occhiuto e fratello li hai invitati tu, oppure si sono presentati da soli?

Francesco De Cicco: li ho invitati io, insieme a cinque assessori e 28 consiglieri dell’Assise.

Iacchite’: Oltre ai balli e ai brindisi c’è stata occasione di “divagare” con il sindaco sui problemi con te, ovvero con i magnifici sei?

Francesco De Cicco: assolutamente no, si trattava della mia festa e la politica per una volta può attendere.

Iacchite’: Il tuo tratto distintivo è la schiettezza mista ad un po’ di furbaria. Dici di non amare le kiakkiere, e sei un tipo, agli occhi della gente, tendenzialmente leale e sincero. Un quasi idealtipo sociale che raccoglie, rappresentandole “in prima persona”,  certe virtù di quartiere o popolari della nostra comunità. Uno da imitare e da seguire, per i tuoi fans. Possibile che tu non dici mai le bugie? D’altronde le bugie le diciamo tutti. Specie quelle “sociali” che servono per il quieto vivere. Tu che bugia politica nascondi in questa vicenda della lite con il sindaco? Sempre se c’è una bugia.

Francesco De Cicco: non ho nessuna bugia da nascondere. Credo che Mario Occhiuto non sia un cattivo sindaco, molte cose che ha fatto le ho approvate e seguite in prima persona.

Ritengo, tuttavia, che alcune scelte politiche che riguardano giunta e staff, non siano propriamente condivisibili e rispettose degli accordi pre elettorali.

Io non mi ritengo, come dici tu, un idealtipo, sono solo un giovane popiliano prestato alla politica. Sono onesto, sincero e a volte anche un po’ “coglione” (mi si permetta il termine). Credo in quel che faccio e voglio migliorare questa città, soprattutto quei quartieri che finora hanno pagato il prezzo di un’incuria e un’indifferenza politica decennale.

Iacchite’: volendo malpensare come facciamo noi, oltre ai motivi “ufficiali” di dissenso da voi espressi nei confronti di Occhiuto, a noi pare, la vostra, anche una presa di distanza preventiva dal sindaco in vista di probabili giorni peggiori. Come se aveste intuito che “una tempesta” sta per abbattersi sulla città e sulla figura del sindaco. O meglio: siccome gira nell’aria che potrebbe avverarsi quello che da tempo scriviamo e cioè una possibile operazione della DDA a Cosenza per voto di scambio e corruzione che coinvolgerebbe Occhiuto, Paolini, assessori, dirigenti comunali, avvocati, consiglieri di tutti gli schieramenti, possiamo leggere la vostra presa di distanza dal sindaco anche come un dire preventivamente, “noi con questa intrallazzi mafiosi, se ci sono stati, non c’entriamo niente”. Tant’è che siamo dissidenti. E ci chiamiamo i magnifici sei. Questo aspetto esiste nel vostro dissenso?

Francesco De Cicco:  assolutamente no e ti spiego pure il perché. Quest’aria pesante c’era già prima delle elezioni ed io, parlo ovviamente per me, sono sempre stato al fianco di Occhiuto anche nei momenti peggiori. Sono stato il primo ad andare sotto il municipio ad esprimere solidarietà all’amico, prima che sindaco, Occhiuto all’indomani del tradimento dei 17 alla Città di Cosenza.

Di tutte queste indagini della DDA io non so nulla, se non quello che riportano i giornali, e così credo che sia pure per i miei amici consiglieri che mi sono vicini in questo particolare momento politico della città. La distanza politica col sindaco è dovuta semplicemente al fatto che lui mi ha deluso riguardo ad alcune scelte che sono diverse da quelle indicate nel programma elettorale.

Iacchite’: Ti ho chiesto questo perché i segnali ci sono tutti: nei magnifici sei ci sono diverse professionalità che ci lasciano immaginare che la presa di distanza non è solo “politica” : poliziotto e cancelliere. Ma questo non si evince solo dalle professionalità, il cambio di registro si capisce anche dall’atteggiamento di alcuni di voi, ad esempio: Davide Bruno è stato l’assessore alla trasparenza di Occhiuto per quasi 5 anni e non ha mai detto neanche una parola sugli affidamenti diretti alle ditte amiche.

Ed invece oggi pare essersi svegliato: dice che i costruttori non pagano i loro debiti con  i cosentini. Come spieghi questo mutamento del vostro agire politico, dato che anche tu sei stato assessore della passata giunta Occhiuto, e perciò ti chiedo: anche tu non ti sei accorto mai di niente come Davide Bruno?

Il tuo mutamento – che si evince oggi dal tenore delle tue “osservazioni sull’operato del sindaco” che prima non hai mai fatto – è avvenuto perché precedentemente eri ingenuo e ti coddravi tutto, ed oggi che qualcuno ti ha aperto gli occhi hai cambiato idea perché hai capito “l’andazzo”? Oppure è solo una questione di interessi? Quando ti conviene Occhiuto è bravo e se non fa quello che ti aspetti diventa cattivo?

Francesco De Cicco: Davide Bruno credo debba rispondere per sé, non posso rispondere io per gli altri. Per quanto concerne la mia attività di assessore posso dirti e posso giurarti su quello che di più caro ho che lo stipendio che percepivo l’ho speso nei quartieri per riparare buche, fogne e marciapiedi. Ho cercato di aiutare famiglie bisognose, in case popolari in cui era assente l’intervento dell’Aterp che ormai non serve più a nulla e ho investito molto sui rapporti personali con i cittadini, perché checché se ne dica, Francesco De Cicco al telefono risponde quasi sempre, salvo momenti in cui proprio non riesco.

Iacchite’: si può dire che dopo la festa di ieri le trattative sono avviate?

Francesco De Cicco:  nessuna trattativa in corso, quando e se ci saranno sarete tra i primi a cui le comunicherò. Io ribadisco una cosa che rimarrà immutabile: Francesco De Cicco non vuole nulla per sé, l’assessorato non mi interessa più in queste condizioni.

Fin qui le nostre domande al sempre disponibile consigliere Francesco De Cicco, il quale al termine dell’intervista ci ha chiesto se poteva fare anche lui qualche domanda a tutti noi, compresi voi che leggete.

Queste le domande del consigliere De Cicco:

Un ragazzo di via Popilia come me, che tutti additavano come non in grado di fare prima il consigliere e poi l’assessore,  o di creare una lista, che alla fine raccoglie 600 voti personali, quasi 1700 di lista, doveva o no avere un ruolo nella squadra di governo ?

4* eletto della città, quinta lista più votata, prima lista di via Popilia, primo eletto di via Popilia, prima lista di tutti i quartieri, ho lavorato bene da rappresentante delle istituzioni secondo voi ?

Meritavo una riconferma o no ?