Dell’Utri: “Caro Silvio, ti scrivo: mi servono altri soldi”

(DI MARCO LILLO – ilfattoquotidiano.it) – L’eloquenza del silenzio. Marcello Dell’Utri non poteva scegliere una poesia più adatta al suo rapporto con l’amico Silvio Berlusconi di quella di Elena Oshiro, “Credo in te amico”.

E chi non crederebbe in un amico che ti gira 30 mila euro al mese? La Dia riporta una mail del ragionier Giuseppe Spinelli, il cassiere di Berlusconi, dell’11 maggio 2021 che è più dolce di una poesia per il destinatario: “Gentile Dottor Dell’Utri, il Dottor Berlusconi mi ha dato disposizione di accreditare a Suo favore la somma di Euro trentamila mensili. Provvederemo quanto prima all’accredito della somma corrispondente al primo semestre 2021 e successivamente con cadenza semestrale anticipata”. E subito arrivano i 180mila sonanti sul conto. Spinelli per la famiglia Dell’Utri è come Babbo Natale. Il 18 agosto del 2020 il direttore della filiale di banca Ubi dove Berlusconi ha il conto chiama Spinelli “Ascolti una cosa, per il … sul conto del Dottore, salvo errori, è transitato un bonifico in uscita, a favore della signora Ratti Miranda di 500 mila euro nei giorni scorsi. Siccome mi chiedono delucidazioni mi aiuti un attimo a ricordare, non è la prima volta che lo fate dai nostri conti giusto?”. Spinelli replica che è la moglie del dottor Dell’Utri e “Per cui .. per non .. ecco .. per una questione di .. diciamo di privacy”. E la Dia commenta “il ragioniere ha piena consapevolezza dei reali motivi, pur non volendo fornire alcuna giustificazione al bancario”. Poi metà della somma va a pagare quattro avvocati. Chi non crederebbe a un amico che – secondo le ricostruzioni della Dia – compra una casa da 1,2 milioni in centro a Milano per tua figlia e poi si accolla pure la ristrutturazione per una somma identica. Che paga le spese legali e da decenni permette un gran tenore di vita all’intera famiglia con prestiti infruttiferi, transazioni, donazioni e emolumenti vari per decine di milioni di euro?

Gli investigatori ipotizzano un legame proprio con quel ‘silenzio’. Pur non avendo certezze in merito, (né per confermare né per confutare che dietro ci sia solo amicizia) come scrivono anche nella loro relazione di 500 pagine i consulenti dei pm, gli inquirenti ipotizzano ci possa essere dell’altro. Magari riconoscenza o magari persino un ricatto evocato da Simonetta Fossombroni, coniuge di Denis Verdini, parlando con l’amica Miranda Ratti, moglie di Dell’Utri. Sono solo ipotesi ovviamente. Scrive la Dia “sono state captate le seguenti conversazioni in cui si capisce che Miranda Ratti vuole sollecitare Silvio Berlusconi ad adempiere a pregresse promesse economiche fatte nei suoi confronti e nei confronti di Marcello Dell’Utri. Tale richiesta viene condensata in una missiva che, dapprima, la donna chiede di scrivere alla figlia, e poi viene stilata dallo stesso Dell’Utri che, insieme alla moglie, si reca presso sede Fininvest Spa di Via Paleocapa per il recapito (…) nella giornata del 20 settembre 2020, prima di parlare con la figlia, Miranda Ratti aveva parlato con la compagna di Denis Verdini”. Per la Dia “la conclusione a cui giungono le due donne è certamente indicativa di cosa possa stare alla base delle continue dazioni economiche e tramite cosa continuare ad ottenerle:

Simonetta (Fossombroni): Sì appunto, è ma se uno non lo ricatta figlia mia …..

Miranda (Ratti): è quello il punto … ..”.

Poi la Dia riporta lo sfogo di Simonetta Fossombroni: “io mi sono arrabbiata a bestia non mi ricordo più né come né dove qualcuno che ti ha citato tra le donne che hanno sfruttato Berlusconi. Guarda, mi è presa una rabbia

Miranda: sì quando è uscito che lui ha dato 20 milioni alla Pascale che per altro non è vero perché gliene ha dati più del doppio, per cui mettiamo tra parentesi anche questa, hai capito, dicendo che ha seminato soldi, hai capito cioè mi deve ancora pagare gli avvocati figurati quanto generoso è.

Simonetta: sì, appunto, è ma se uno non lo ricatta figlia mia (…)

Miranda: è quello il punto infatti vedi anche Veronica cioè che poi non gli ha dato una lira praticamente l’ha lasciata nei casini, è una vergogna”.

Ovviamente è uno sfogo e non sappiamo cosa ci sia di vero. Però anche sulla base di questo botta e risposta intercettato la Dia butta lì l’ipotesi: “la motivazione, certamente non del tutto chiara, ma sicuramente connessa a un riconoscimento, anche morale, l’assolvimento di un debito non scritto, la riconoscenza, per quanto riguarda l’ultimo periodo quasi certamente, per aver pagato un prezzo connesso alla carcerazione, senza lasciarsi andare a coinvolgimenti di terzi”. La Direzione Investigativa Antimafia di Firenze si imbatte nella poesia sull’amicizia mentre sta indagando sui due cofondatori di Forza Italia. L’indagine è quella aperta e richiusa più volte dagli anni novanta per le stragi del 1993 a Firenze e Milano e per gli attentati di Roma del 1994. Per quelle stragi sono stati condannati già i boss di Cosa Nostra come Totò Riina, Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano. Le accusa sono enormi e i due indagati smentiscono tutto ritenendo lunare l’ipotesi. Anche quelle della Dia nell’informativa sopra citata sono solo ipotesi. Sono indagati solo Silvio Berlusconi e Marcello dell’Utri e vale la presunzione di innocenza.

Ma cosa c’entra la poesia di Oshiro con questa indagine e con la nota della Dia di Firenze del 15 settembre 2021? Gli investigatori stanno esaminando i rapporti tra Silvio e Marcello quando intercettano una telefonata davvero strana. Siamo alla fine del 2020. Berlusconi è in Francia a cercare riparo dal Covid e lì lo raggiunge la poesia che poi Marcello voleva spiegare in una seconda lettera. La DIA scrive “Il 4 dicembre 2020(…) veniva organizzato un incontro presso gli uffici della Fininvest di Milano, Via Paleopaca, a cui hanno preso parte Marcello Dell’Utri, Danilo Pellegrino (Amministratore Delegato di Fininvest) e il Senatore Alfredo Messina (allora tesoriere di Forza Italia, non rieletto nel 2022, Ndr). L’incontro veniva anticipato dalla seguente conversazione, nel corso della quale emerge che Danilo Pellegrino ha recapitato a Silvio Berlusconi, in Francia, un messaggio scritto da Marcello Dell’Utri recante anche una poesia, dalla cui lettura Silvio Berlusconi sarebbe rimasto “molto colpito”. Emerge altresì che lo scopo principale dell’incontro presso gli uffici della Fininvest è quello di parlare de visu di alcune tematiche affrontate in Francia”.

La Dia prosegue “All’incontro in Francia era presente anche Paolo Berlusconi, il quale si congratula con Marcello Dell’Utri della bellezza della poesia sull’amicizia”. Il 3 dicembre 2020 Paolo B. parla con Marcello: “l’altro giorno ero in Francia da Silvio… ci ha letto quella poesia che tu gli hai mandato, bellissima, di Oshiro(…) fantastica”. Marcello replica: “è bella … per me è semplice … è la vera amicizia … è vero!!!”. La Dia offre una lettura maliziosa: “quasi a confermare che mai tradirà una amicizia, che mai andrà contro il legame che lo lega a Silvio, e quasi a rassicurare, in quella fase di definizione del quantum monetario, che l’amicizia non comporterà, specie se ben remunerata, un tradimento”. Poi la Dia prosegue: “Alle ore 13 e 53 del 4 dicembre del 2020, giorno dell’incontro presso la sede della Fininvest di Milano Via Paleopaca, a Marcello Dell’Utri parte involontariamente una chiamata diretta a Giuseppe Giordano, persona estranea alla vicenda. La conversazione- prosegue la Dia – si commenta da sola. Marcello Dell’Utri chiede a Silvio Berlusconi di continuare con gli aiuti economici nei suoi confronti poiché la sola pensione, di€ 18.234,86 lordi al mese, a suo dire, non gli permetterebbe il vivere quotidiano. Vi è la conferma che le spese di giustizia e le notule dei difensori di fiducia che patrocinano tuttora Dell’Utri nei vari processi, sono integralmente a carico di Silvio Berlusconi”.

L’ex senatore legge la prima lettera a Silvio, già consegnata, e la Dia trascrive: “allora, comincia proprio così (Dell’Utri legge la poesia): “Credo in te, amico. Credo nel tuo sorriso, finestra aperta nel tuo essere. Credo nel tuo sguardo, specchio della tua onestà. Credo nella tua mano, sempre tesa per dare. Credo nel tuo abbraccio, accoglienza sincera del tuo cuore. Credo nella tua parola, espressione di quel che ami e speri. Credo in te, amico, così, semplicemente, nell’eloquenza del silenzio … ” … che è quello che c’è tra di noi! … carissimo Silvio, anche se non ci vediamo, né ci sentiamo, credo davvero nell’eloquenza che scaturisce lo stesso””. Poi la Dia prosegue: “(adesso devo preparare la seconda lettera, la seconda lettera!? (…) ecco, forse è qui … ( riprende la lettura): “che scaturisce lo stesso attraverso il pensiero continuo e l’affetto del cuore … ti ho trascritto questa poesia di Elena Oshiro perché mi è sembrata quella che spiega il senso dell’amicizia con parole semplici, quali devono essere in questo caso … non c’è bisogno di aggiungere altro! Certo mi dispiace non poterti abbracciare e parlarti, ma mi auguro che, passati questi momenti, potremo continuare … potremo conversare con tranquillità … mi mancano le belle risate di una volta … oggi tutti hanno perso il senso dell’umorismo, (…) carissimo Silvio, approfitto della cortesia del Dottor Pellegrino per inviarti questa lettera … è informato delle problematiche che vivo in questo momento… intanto ti ringrazio per quello che hai fatto finora! … ti chiedo però di risolvere alcune più urgenti necessità ho atteso che si procedesse in qualche modo, ma sinora, tranne in parte il tema avvocati, non è accaduto nulla! . . . non ti nascondo che comincio ad essere un po’ in difficoltà …

il Dottor Pellegrino sa i temi all’ordine del giorno e ti potrà delucidare in dettaglio cosa occorrerebbe fare … perciò non mi dilungo più di tanto, ma ti sottolineo l’urgenza e ti ricordo il noto motto latino che dice: “chi dà subito, dà due volte” … infatti dice: “Bis dat qui cito dat” … a parte le battute, c’è il problema del vivere quotidiano, che la mia unica pensione non mi consente, poi quello della casa acquistata dall’Idra (Società del gruppo Berlusconi, Ndr), che va ristrutturata a breve per esigenze di comprensorio e che può dare serenità a Chiara e famiglia … rinuncerei all’acquisto dell’appartamento … dove sta!? … cade la linea”. Così finisce la trascrizione della Dia.