Denis Bergamini 29 anni dopo: il falco, il gabbiano e Vai Rrouge!

Ormai da tempo il cantautore milanese Enrico Ruggeri ha scoperto la sua vena di anchorman televisivo e radiofonico e conduce importanti trasmissioni di inchiesta. “Mistero” e “Lucignolo” sono state le due serie di successo sul piccolo schermo che hanno lanciato una nuova immagine di Ruggeri, sempre pronto a calarsi in storie “proibite” che hanno acceso la sua curiosità. Ma il buon “Rrouge” (come lo avevano affettuosamente soprannominato Morandi e Tozzi ai tempi del trio) conduce anche una bella trasmissione radiofonica su Radio 24, la radio de Il Sole 24 Ore, che si intitola “Il Falco e il Gabbiano”, esattamente come un suo album del 1990 nel quale era contenuta una canzone che partiva proprio dal volo di questi due enigmatici uccelli per poi dispiegarsi in altre direzioni.

L’altro giorno, il 13 novembre per l’esattezza, Enrico Ruggeri, nella sua galleria di “assurde e terribili storie italiane”, è sceso in campo anche per l’omicidio di Denis Bergamini e ci siamo emozionati ascoltando l’inconfondibile voce del cantautore alle prese con il nostro Campione e la nostra Città. Ruggeri e i suoi autori hanno costruito mezzora di trasmissione avvincente ed incalzante, nel corso della quale hanno scandito i momenti-chiave di questo omicidio di stato coperto da 30 anni dai poteri forti della Cosenza di fine anni Ottanta che ancora nessuno è riuscito a scardinare. Proprio oggi – 18 novembre – sono trascorsi esattamente 29 anni da quel barbaro omicidio rimasto ancora senza colpevoli. Ma torniamo a Ruggeri e alla sua trasmissione su Radio24. Sono tanti i “flash” che ancora risuonano nelle nostre orecchie: le note di “Lupi Alè” con la voce di Tonino Lombardi, i decibel (che sono sempre piaciuti a Ruggeri) di Federico Bria ai tempi in cui faceva il radiocronista ufficiale dei Lupi, la voce di Denis intervistato da “Video In”, una delle tante tv libere degli anni Ottanta cosentini, quella di sua sorella Donata e quella del compagno di squadra Sergio Galeazzi, che vede due “sagome” portare via Denis verso la morte.

Ruggeri, che interviene “legando” i vari contributi, ci mette l’anima e si sente, arrotando le erre, scandendo le sillabe come pochi meglio di lui sanno fare e aggiungendo particolari che accendono nei cosentini ricordi e rimpianti. La Serie B “come uno scudetto” con Gianni Di Marzio al timone, il “suicidio” con le virgolette per lasciare intendere che ormai a quello che dice la “mantide di Surdo” ovvero Isabella Internò (anche questo nome Ruggeri lo pronuncia in modo divino per le nostre orecchie), non ci crede neanche… lei!Ma Enrico e i suoi autori incalzano anche i poteri forti: trattano dell’inchiesta-bis del 1994 incredibilmente lasciata cadere per… ferie ed esaltano – giustamente – il lavoro dei carabinieri del Gruppo Zeta, trasferiti e perseguitati perché avevano scoperto tutto dell’omicidio di Denis e avevano denunciato anche il loro corrotto comandante che spifferava ai familiari del boss Lanzino latitante i particolari delle indagini su di lui. Povera Cosenza nostra!

Ferace e Franzese

I minuti scorrono velocissimi, Ruggeri introduce la voce del compianto Carlo Petrini ed è una grande emozione riascoltare anche lui, che magari “esagerava” con le sue congetture inconfessabili e con tesi frutto solo di depistaggi (quanta nostalgia ma anche quanta rabbia ascoltando il termine “insaponato”…), ma che ha comunque avuto il grande merito di allontanare dall’oblio l’omicidio di Denis Bergamini.

Il pavido Giacomantonio

Manca ancora qualche tassello prima della conclusione. Facciamo quasi fatica a riconoscere la “vocina” del pavido ex procuratore Franco Giacomantonio, che prima riapre il caso e poi si ritrae (il “ritratta” del cantautore è semplicemente meraviglioso!) perché “telecomandato” dai poteri ai quali risponde vigliaccamente.

Luciano Conte, il marito poliziotto di Isabella Internò

Poi Ruggeri punta dritto al vero movente dell’omicidio di Denis. Improvvisa certamente (più o meno come i session men del suo “Nuovo Swing”) quando aggiunge un ironico “ambiente futurista” alle atmosfere cosentine delle ragazze messe incinta che vogliono essere sposate e infine apre le porte al marito della “mantide”, all’inevitabile terzo elemento del “triangolo” che è stato fatale al nostro Campione. La “o” di Conte vibra per alcuni dolcissimi decimi di secondo quando va a finire in bocca al “Rrouge” e il resto viene quasi da se: “Ha coperto la moglie – si lascia quasi scappare il cantautore -, anzi la parola giusta in questi casi è depistaggio…”. E’ il trionfo per noi cosentini onesti e innamorati di Denis, impazienti come la sua famiglia di additare al mondo gli assassini vigliacchi e chi li ha coperti per trentanni. Ruggeri si congeda e ci lascia soddisfatti, sarebbe bello che – prima o poi – ci dedicasse anche qualche suo verso o magari una canzone.

Vai “Rrouge”! – Riascolta la puntata al seguente link: http://www.radio24.ilsole24ore.com/…/donato-bergamini-stori…