Diamante, cosa c’entra la solidarietà di genere con la campagna elettorale?

Cosa c’entra la solidarietà di genere con la campagna elettorale comunale di Diamante?

E’ questa la domanda che si è posta e ci ha girato una nostra lettrice dopo aver avuto notizia del comunicato di solidarietà diramato e rapidamente diffuso da alcune testate giornalistiche recante la firma del Segretario del Circolo PD di Diamante, Ornella Perrone.

Oggetto del comunicato la solidarietà ad Annalisa Moccia della Sezione AIA di Nola, uno dei due assistenti arbitrali designati a coadiuvare il Direttore di Gara, il 23 marzo scorso, in occasione di una gara valevole per il Campionato di Eccellenza campano.

La Moccia è stata raggiunta da insulti sessisti in avvio di telecronaca da parte del giornalista Sergio Vessicchio, telecronista di CanaleCinqueTv.

Qui un estratto video della telecronaca: https://video.corriere.it/telecronaca-sessista-uno-schifo-vedere-donna-arbitro/b741e4ba-4e88-11e9-8f3f-b71cad3f7934

La notizia degli insulti si è rapidamente diffusa sui social e da tutta Italia, vertici AIA compresi, ma anche dall’estero, sono arrivati messaggi di solidarietà. Non poteva mancare quello della Perrone che con l’occasione qui riportiamo:

“Parole vergognose che suscitano indignazione e offendono profondamente la dignità delle donne”, lo dice Ornella Perrone, segretario del Circolo Pd di Diamante, riferendosi alle affermazioni pronunciate dal giornalista Sergio Vessicchio, telecronista per una TV locale della partita Agropoli-Sant’Angelo, e rivolte all`arbitro Annalisa Moccia, pesantemente apostrofata solo perché donna.

“Affermazioni gravi, discriminatorie e sconcertanti – dice ancora la segretaria cittadina del Pd – per le quali voglio innanzitutto esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza ad Annalisa Moccia, cosi come sottolineare con soddisfazione la notizia che l`Ordine dei Giornalisti della Campania ha provveduto a sospendere Vessicchio e che, nel contempo, l`Associazione Italiana Arbitri, per voce del suo presidente Nicchi, ha annunciato di avere avviato delle azioni volte a tutelare la sua associata. Lo sport al femminile scrive ogni giorno nel nostro Paese pagine belle, positive e di successo, ma al di là del fatto sportivo – dice ancora Ornella Perrone – questo spregevole episodio dimostra che in Italia la questione dei diritti e del rispetto del ruolo delle donne, nelle professioni e nella quotidianità, deve ancora compiere passi decisivi e che, anzi, si sta verificando un pericoloso ritorno all`antico verso stereotipi e pregiudizi mai completamente debellati e contro i quali è necessario un impegno forte e costante, soprattutto dal punto di vista culturale.

Per il momento anche da Diamante non possiamo che dire: forza Annalisa continua ad arbitrare con professionalità e passione!”.

Ornella Perrone

Segretario Circolo Pd “Francesco Principe” di Diamante

Non sono passati inosservati alla nostra attenta lettrice due particolari. In primis lo strano ritardo nel diffondere la nota, rispetto all’episodio, poi il fatto che la Moccia non svolgeva le funzioni di Direttore di Gara, come riportato nel comunicato, ma di Assistente Arbitrale, particolare che ad una ex-calciatrice non sarebbe dovuto sfuggire e che in effetti forse non deve essere sfuggito al fratello, Osservatore Arbitrale, il quale probabilmente le avrà fatto notare la gaffe, infatti, nelle pubblicazioni successive viene identificata come guardalinee anziché come arbitro.

Da qui la domanda che fa da titolo a questo articolo: cosa c’entra la solidarietà di genere con la campagna elettorale di Diamante?

Ebbene, in effetti, la solidarietà di genere ci sta tutta per un commento al quale il telecronista si è colpevolmente abbandonato, dimenticando di non essere un tifoso sugli spalti, ma la Perrone è anche in predicato di essere candidata in quota PD nella lista “Ernesto Caselli Sindaco” che di recente ha inaugurato la sede, come abbiamo raccontato, dando di fatto il via alla campagna elettorale in vista del rinnovo del Consiglio Comunale.

Questo marchiano errore lascia suppore, a giudizio della nostra lettrice, che l’idea ed il testo del messaggio siano da attribuirsi a un “don” influencer… Sarà vero?