Diamante, perché nessuno parla (e scrive) delle contestazioni a Magorno?

di Saverio Di Giorno

A quanto pare ci sono aggressioni ed aggressioni. O media e media. Il caso di Michele Santagata è esemplificativo: c’è chi ha preferito riportare quattro righe dopo l’uscita dell’Ansa, c’è chi invece ha fatto l’unica cosa da fare e cioè pubblicare le foto di Manna. Ma Santagata è un giornalista. E se succede ad un senatore renziano come si interpreta il comportamento ambivalente della stampa? È il caso di Magorno secondo quanto riportato da più testimoni. Chi minimizza, chi ingigantisce, ma resta il fatto che in chiusura del festival del Peperoncino ci sono state delle contestazioni con fischi e anche qualche lancio di uova.

Negli stessi giorni, più o meno, veniva aggredito Salvini da una donna nera e tutti i media non hanno perso mezzo secondo per dare solidarietà al parlamentare leghista. Vogliamo forse insinuare che il senatore sia meno importante di Salvini? Eppure è una delle figure più importanti della creatura renziana, Italia Viva e lo stesso festival ha avuto l’attenzione di molti media compreso il Tg3 che ha dedicato alcuni collegamenti. Questo episodio però pare esser sfuggito. Come mai? Difficile dire perché escano sui media solo i successi e mai i problemi. Certo che dopo i video e altri episodi, il senatore Magorno pare non avere pace.

Essendo però passati giorni di silenzio, non resta quindi a noi che dare visibilità a questo episodio, da stigmatizzare assolutamente. Quali le cause? Anche qui difficile dirlo. Una semplice bravata o un attacco al sindaco-senatore come è stato (secondo la sua stessa interpretazione) il pestaggio avvenuto in piena estate. Questa estate era la lobby “dei discotecari e degli spacciatori” ora di coloro che sono gelosi del festival e del peperoncino? O era una manifestazione di dissenso e di malessere? A sentire il sindaco Diamante è perfetta però poi qualche voce cautamente ricorda che ci sono diverse questioni dalla spazzatura all’acqua. Quest’ultima è una questione che si incrocia anche con alcune attenzioni degli inquirenti. Per finire con l’obbligo per alcune attività di restare aperte anche nel periodo invernale. Forse quindi c’è anche qualche motivo di dissenso.

Ma magari non è nulla di tutto questo e come nel caso di Salvini si tratta di una maledizione (secondo la stampa) lanciata da qualche invasato. E noi calabresi tra malocchio, gabbu, jestime, affascino e altre vecchi ritrovati popolari siamo anche più efficaci degli africani.