Diamante, via libera alle assunzioni clientelari: garantisce… Conad Casella&Magorno

Don Ernesto Magorno e la moglie ex vicesindaco di Diamante

di Saverio Di Giorno

Arriva l’estate e come si svegliano le cicale con i loro cori ripetitivi e uguali, si risvegliano anche i soliti lamenti di chi una volta sistemato dall’amico, dal cugino o dal conoscente accusa i ragazzi … “preferiscono il reddito di cittadinanza!”; “Non hanno voglia di sporcarsi le mani”; “Non sanno cosa siano i sacrifici”… Insieme a loro si risvegliano imprenditori di sorta pronti ad offrire evitabilissime offerte di lavoro stagionale. Qui una piccola e breve storia. L’ennesima.

L’ennesima riguardante l’ennesimo centro commerciale aperto in una manciata di chilometri. Una situazione che sfida ogni regola di concorrenza economica. Si tratta del CONAD riconducibile al costruttore Casella che caso vuole si tratti di un parente del sindaco di Diamante Magorno. Si sa, nei paesi piccoli tutti si conoscono e tutti sono parenti.

Ed è evidentemente troppo vero questo modo di dire perché pare proprio che tra le nuove assunzioni, decine di nuove assunzioni, molte sarebbero riconducibili a parenti, amici, commensali dell’amministrazione comunale. Appunto … nei paesi piccoli sono tutti parenti e tutti sanno – anche se l’ufficialità è arrivata solo poche ore fa da uno degli scagnozzi di Renzi, tale Rosato, oggi in missione in Calabria – che il sindaco Magorno ha velleità di candidarsi alla Regione più per far perdere De Magistris, il Pd e il M5s e quindi favorire il centrodestra che per altro.

Ma sono anche tutti votanti? Perché in tal caso la situazione diventerebbe più delicata. Ad ascoltare le voci di dissenso (perché qualcuno c’è) viene il dubbio che valga la pena accettare questi posti, infatti le fonti riportano di contratti stagionali da seicento o ottocento euro al mese, otto o dodici ore al giorno. Ovviamente di festività manco a parlarne. E a chi non sta bene? Beh, possono andarsene come sono entrati tanto c’è la fila di disperati pronti a rimpiazzarli (checché se ne dica ce ne sono moltissimi, altrimenti queste condizioni sarebbero improponibili) e loro non avranno che l’imbarazzo della scelta tra altri centri commerciali identici, lidi, locali et similia. Perché è chiaro che questo non sarebbe l’unico caso.

Queste sono solo voci di malpancisti insoddisfatti oppure è l’ennesimo caso di favoritismi e sfruttamento? Devono accertarlo le autorità anche se ai pochi che segnalano queste situazioni all’ispettorato del lavoro e che non si sono ancora assuefatti viene risposto che purtroppo i funzionari sono pochi e si devono divedere su troppi comuni. Troppe attività e pochi controllori.

Ovviamente agli imprenditori che si lamentano di quanto sia difficile mantenere un’attività, che le tasse sono troppe, i ladri veri sono al governo, non ci sono più i giovani di una volta e non esistono più le mezze stagioni vale sempre quella vecchia risposta degli anni settanta: se è tanto difficile avere un’attività allora cedetela a noi. Poi viste le condizioni che offrono si può anche dire che forse è vero che non esistono più i giovani di una volta (se non altro perché nel mezzo ci sono stati anni di lotte per i diritti sociali), ma è pur vero che non esistono più i favoritismi di una volta.

Sicuramente siamo solo all’inizio dell’estate e come in ogni estate arrivano i tormentoni di Baby K, i barconi di africani, le canzoni spagnole, le lamentele sui turisti campani e i lavori mal pagati. Tutto si mischia, lamenti e balli come tante cicale, tutto si ripete come nelle migliori tragedie greche e tutto si addormenta sotto il cocente sole meridionale.