Differenziata: Cosenza virtuosa, ma quante discariche

Foto a cura di FABRIZIO LIUZZI

La guerra dei rifiuti: discariche abusive e immondizia abbandonata illecitamente in ogni luogo e a qualsiasi ora. Nonostante Cosenza, lo scorso giugno, sia stata considerata fiore all’occhiello nell’avvio della raccolta differenziata porta a porta, attestandosi fra i primi comuni del Meridione con una percentuale di circa il 60%; vi sono zone abbandonate e dimenticate dalla stessa amministrazione, nelle quali spazzatura e sporcizia degradano il paesaggio tutto intorno.

Una di queste è sulla strada che si percorre per giungere a Largo S.Francesco, dove è visibile una vera e propria discarica a cielo aperto: rifiuti di ogni genere vengono ammassati crescendo giornalmente in dismisura. Purtroppo, nonostante le segnalazioni dei cittadini, la situazione resta immutata (anzi peggiora velocemente). Certo la zona non aiuta, l’abbandono e l’incuria del centro storico di Cosenza ormai sono noti a tutti; una discarica in più accanto alle mura decrepite non è certo da considerarsi un problema. Ma la salute dei cittadini dovrebbe far riflettere. Al di là di un’arrugginita recinzione in ferro, si può scorgere materiale di ogni genere, conglobato con erbacce, rami secchi e calcinacci. Non si sa se sia presente anche materiale nocivo ma lo ‘spettacolo’ non promette certo bene. I residenti della zona appaiono amareggiati, alcuni mostrano indifferenza totale, come se ormai fosse consuetudine nella Cosenza vecchia assistere a scenari del genere. Qualcuno afferma: “Una discarica? Figuriamoci il centro storico è già tutto una discarica, questo sarà l’ultimo problema per il sindaco. Forse solo il centro della Cosenza ‘nuova’ è da considerarsi comune virtuoso in tema di differenziata, ma esiste anche quella vecchia che necessita di interventi urgenti e una discarica, certo, rientra tra questi”. La violazione delle condizioni igienico-sanitarie e l’accatastamento di rifiuti non autorizzati di qualsiasi genere, infatti, non è certo una problematica sulla quale si può attendere.

Via Adami e p.zza Ranieri: lo spazio verde diventa terra battuta Federico Adami

Il disagio in una strada, un tempo circondata da aiuole verdi, ormai è evidente. Via Federico Adami e la vicina piazza Ranieri si sono trasformate in una sorta di discarica. Così come segnalato più volte dai suoi residenti: “lo schifo si commenta da solo, – ha dichiarato un cittadino – discarica e attività di rigattiere su quella che una volta era una splendida aiuola ed ora è un fazzoletto di terra battuta usata come parcheggio e deposito di qualunque cosa. Aggiungo anche il dettaglio delle aiuole usate come recinto per cani, sempre sulla stessa via dove si trovano anche molte auto che dovrebbero essere portate in demolizione”.
Diversi mesi fa la situazione è stata anche postata sulla pagina facebook di Decoro Urbano ma nessun intervento è stato effettuato. I residenti stanchi di aspettare si rassegnano ormai al degrado intorno le loro case e sperano un giorno di poter scendere sotto casa e vedere un panorama diverso da quello attuale.

Via Asmara, Via Coscarella e Via Montebaldo, aree sensibili della città

Anche queste zone, nonostante siano state più volte bonificate, soffrono Via Asmaralo stesso problema: rifiuti di ogni genere vengono continuamente abbandonati, creando innumerevoli disagi igienico-ambientali per i propri residenti. E tante altre zone si ritrovano nella stessa condizione, viene dunque da domandarsi: Cosenza Comune virtuoso per la RD, ma l’immondizia regna sovrana in numerosi punti della città.

E tantissime altre zone versano nelle stesse condizioni.

La possibile soluzione consigliata da un cittadino

La soluzione secondo un cittadino esisterebbe: “Le bonifiche sono necessarie, ma non risolvono il problema. Il top sarebbe creare delle vere Isole ecologiche nei giusti punti della città (così come in tanti luoghi d’Italia). Ad oggi quello che si potrebbe fare: oggetto – accertamento violazioni in materia di rifiuti e tutela della privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento del 14 luglio 2005, ha ritenuto l’attività ispettiva dei sacchetti delle spazzature, compiuta dagli agenti di Polizia locale, lecita per i soli casi in cui vi sia ragione di ritenere che i rifiuti siano stati deposti violando le norme previste in materia di raccolta differenziata ed il soggetto produttore non sia in altro modo identificabile. Questo è quello che si può fare e che non viene fatto”.

Valentina Mollica