Disagi sulla statale 107. L’Anas e quelle imprecazioni più che meritate (di Sergio Nucci)

L’Anas e quelle imprecazioni più che meritate

di Sergio Nucci

Come tanti quest’oggi decidevo di recarmi sulla costa tirrenica. Mai decisione fu più infelice. Arrivato al bivio nord di San Fili un operaio Anas indicava agli automobilisti increduli il percorso alternativo sulla vecchia 107 per arrivare a destinazione. Prima imprecazione: a saperlo prima, chiunque fosse diretto sulla costa tirrenica, avrebbe potuto scegliere percorsi ben più comodi come l’A2 fino a Falerna o la via delle terme per Guardia Piemontese.

Imboccata la vecchia strada della Crocetta è stato fin troppo evidente che lo stato di abbandono in cui versa è incompatibile con il traffico veicolare se non addirittura assolutamente sconsigliabile. E scatta la seconda imprecazione.

Percorso tutto il tratto vecchio pensando alla dose industriale di medicine per i luminari della circolazione, in prossimità dell’incrocio che consente l’accesso alla nuova 107 sul versante tirrenico, un posto di blocco dei carabinieri che segnalava un incidente.
Fin qui tutto normale se non fosse che proprio in quello spazio, angusto e disagevole, alcuni Tir impossibilitati a percorrere i tornanti della vecchia 107, facevano manovra per ridiscendere verso la rotonda di Paola e imboccare altri percorsi. E qui scatta la terza imprecazione.

Ma i benedetti segnali di interruzione non potevano essere apposti a valle anziché a monte, soprattutto in considerazione che la statale 107 è percorsa da mezzi pesanti? Perché non prendere decisioni razionali anziché ragionare senza alcun buon senso?
A proposito, dell’interruzione nessuna traccia nei bollettini del CIS viaggiare informati. Questa è la Calabria che ci meritiamo, evidentemente. E scatta la quarta imprecazione.