Continuano a verificarsi in alcune realtà scolastiche abusi nei confronti dei dipendenti delle scuole paritarie. Docenti sottopagati o addirittura non pagati proprio con la promessa del versamento dei contributi previdenziali al fine di conseguire il requisito del servizio valutabile nelle graduatorie.
Già l’anno scorso erano state segnalate le stesse problematiche, la storia si ripete anche quest’anno.
Proprio per questo il Governo, dopo l’interrogazione parlamentare dell’On.Vacca (M5S), ha informato che ha costituito un Gruppo operativo di dirigenti tecnici con il compito di assicurare il coordinamento delle attività ispettive; evidenziando come il comma 152 della legge di riforma della scuola avvii un “un piano straordinario di verifica”.
Al via, dunque, 532 verifiche ispettive. Gli Uffici scolastici regionali hanno predisposto i piani regionali, riferiti innanzitutto all’anno scolastico 2015/2016 e hanno dichiarato che continueranno nell’arco del triennio nell’attuazione dell’attività ispettiva, per interessarsi poi agli istituti paritari del primo ciclo.
Docenti precari disposti a tutto pur di mantenere il posto di lavoro e innalzare il loro punteggio. L’anno passato anche a Cosenza si verificarono casi del genere.
“Io ho insegnato dal 95 al 99 – raccontò Marcella su Repubblica – in una scuola religiosa a Cosenza che ritenevo legalmente riconosciuta. Lo ritenevo erroneamente, perché da poco ho scoperto che quel servizio vale zero. Ho insegnato per due lire, facendo affidamento sul punteggio. Punteggio che hanno dato a chi mi ha preceduto per anni e poi infine a me. Persino i sindacati mi dicevano che era tutto ok. Tre anni fa mi sono spostata a Roma sperando di lavorare di più, invece peggio. Beh qualche giorno fa mi scrivono dicendomi, che il mio punteggio riguardante quegli anni vale zero. Per vent’anni nessuno me lo ha contestato, ora scopro di colpo non fosse così. Mi è caduto il mondo addosso”.
Ma ora con le verifiche ispettive, ci auguriamo tali situazioni non si ripetano.