Don Magorno e i Cinghiali insieme a Diamante e a Belvedere

Leggiamo dal sito “Mio Comune” che Don Magorno si sta dando da fare da una parte per distruggere il Pd, e dall’altra per stringere nuove alleanze con imprenditori legati alla sanità. Dopo aver ridotto a zero la Clinica Tricarico, oramai sotto pressione della Finanza, ed incapace di produrre posti di lavoro e clientele, ecco spostare i propri interessi su un’altra clinica storica di Belvedere Marittimo, che è la clinica Cascini.

Il Pd locale è spaccato: una parte, capeggiata dal segretario Massimilla, uomo di Don Magorno, è con la lista di Cascini (candidato a sindaco del centrodestra a Belvedere), un’altra, la parte storica, sta con Riccardo Ugolino, storica figura della sinistra belvederese. Ecco cosa scrive Ugolino: “Ci batteremo per impedire un connubio innaturale”. E’ quanto scrive sui social il consigliere uscente Riccardo Ugolino, uno dei firmatari della lettera degli 81 iscritti e dirigenti che scrivono ai vertici del Partito democratico per evitare lacerazioni interne. Una questione che, come è noto, ha già innescato un dibattito sulle appartenenze politiche.

Ma Riccardo Ugolino chiarisce ulteriormente la posizione. “Il 18 aprile è stato pubblicato un documento, anche questo ascrivibile alla dialettica interna del Pd, con il quale si porta a conoscenza dei dirigenti regionali e nazionali del partito l’ipotetica, ma innaturale candidatura del segretario del circolo in una lista composta e/o sostenuta dagli amministratori uscenti e dagli esponenti di tutto il centrodestra belvederese. Nulla di personale – afferma Riccardo Ugolino – né tantomeno di offensivo, a meno che non si voglia considerare un’offesa l’appartenenza politica a Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Fratelli d’Italia. Noi, al contrario, pensiamo che militare in questi partiti sia una scelta legittima e democratica, ma ci batteremo per impedire un connubio innaturale che finirebbe con l’alimentare la sfiducia nei partiti, nella politica, nelle istituzioni”.

La vicenda, come è noto, parte da un presunto veto nei confronti del segretario cittadino del Pd, Ugo Massimilla, che, quindi, starebbe per essere candidato nella lista con candidato a sindaco Vincenzo Cascini, collocata nell’area politica di centrodestra. E lo stesso Ugolino, sui social, fa un’ulteriore analisi della linea: “Ho riletto i miei post del 19 e del 22 marzo – scrive Ugolino – nei quali richiamavo alla coerenza politica quei compagni che ipotizzavano di allearsi con quegli stessi assessori ed esponenti del centrodestra, da sempre oggetto delle loro critiche. Inoltre, constatavo che il dottore Cascini non aveva manifestato alcuna intenzione di stipulare alleanze con il Pd e Cambiaverso. A questo documento, riferibile a una dialettica interna al Pd, seguiva, il 22 marzo, una replica recante la firma, solo la firma, del dottore Cascini. Non appartengono, infatti, al suo linguaggio i contenuti irriguardosi nei confronti “dell’amico Riccardo Ugolino … ex di tutto … Amministratore casereccio…” né l’uso dialettale dei pronomi relativi. Poiché non era (non è) mia intenzione imbarbarire la campagna elettorale, mi sono limitato a chiarire, telefonicamente, le ragioni di quella caduta di stile”. Fin qui l’articolo apparso su “Mio Comune”. Bisogna dire che Riccardo Ugolino non rivela il nome di chi è l’artefice di questo connubio innaturale, che lui chiama “dialettica interna al Pd”, ma è chiaro che è sempre lui, Don Ernesto Magorno. Oramai Don Ernesto viaggia con la destra e lo dice tranquillamente. Si dice addirittura che sia prossimo il suo passaggio nella Lega o in un partito fuso con Forza Italia.

Anche a Diamante, Don Magorno, così come a Belvedere, ha stretto accordi innaturali con la lista di destra capeggiata da Ernesto Caselli, figura storica di Forza Italia, mettendo nella lista anche il suo avversario storico Giuseppe Pascale, amico di Orlandino Greco, sostenuto da Giuseppe Savarese, imprenditore e speculatore ben noto alle cronache giudiziarie calabresi, contro il quale più volte proprio Don Ernesto Magorno si era scagliato, per la questione del “Palestrone” a Cirella. Nella lista anche un candidato dei fratelli Gentile. Ora sono tutti amici, ed hanno imbarcato anche le opposizioni di Diamante Migliore, tutti uniti sotto una grande coalizione, sostenuti da imprenditori come Santoro e Branda. E per suggellare l’alleanza ecco arrivare a Diamante e Belvedere il cinghiale più vecchio, Don Pino Gentile, anche lui in appoggio a Cascini e Caselli. Hanno mangiato con i propri sostenitori, nei migliori ristoranti, sia al “Sabbia d’Oro” di Belvedere, che alla “Guardiola” di Diamante. Don Magorno non mette suoi parenti nella lista perché deve risolvere il fermo dei lavori della Conad a Diamante, di proprietà del cognato e del suocero. Devono tornare al Comune quindi per risistemare tutto, mentre il colosso speculativo sulla statale 18 è fermo da mesi. Motivo di rottura con l’ex sindaco Sollazzo, che ora appoggia l’unica lista di opposizione alla grande coalizione. Avete capito come siamo messi?