La motivazione della “ragion di stato” non regge. Come non regge la scusa della pandemia. O dei soldi che devono arrivare dall’Europa. La scelta di entrare nel governo Draghi al fianco di Berlusconi, da parte del ceto politico del Movimento 5Stelle attraverso il tarocco evidente del voto on line, ha una sola motivazione: l’attaccamento alla poltrona. Il potere è un fatto mentale, una volta che ti è entrato in testa la sua “voglia” e la sua “sete” diventano inappagabili. Tornare indietro, per chi si è lasciato sedurre dalle dolci curve delle sensuali poltrone, è davvero difficile. Il gusto del potere è più forte di qualsiasi droga: basta assaggiarlo una sola volta per diventarne schiavi. Immaginarsi anonimo dopo aver cavalcato l’onda del comando, è la peggior paura per i drogati, come Di Maio, di potere. Pur di procurarsi una dose di potere sono disposti a tutto: rinnegare persino se stessi. Difficilmente si guarisce da questa brutta dipendenza. Bisogna avere dei solidi anticorpi e una vera e sincera predisposizione all’onestà materiale e intellettuale, per evitare di essere contagiati. E Di Maio e tutti quelli come lui, sono sempre stati soggetti a rischio. Il che vuol dire che non sono mai stati sinceri, né con se stessi né con gli elettori.
Se non fosse così avremmo ascoltato altre parole uscire dalla bocca del ceto politico del Movimento e non tutta la squallida retorica che ci hanno vomitato addosso in questi giorni. Una persona seria e veramente onesta fino in fondo, o meglio un politico serio e corretto con il proprio elettorato, al quale ha promesso “mai con la casta”, in questa situazione di stallo politico, dopo due governi e di fronte alle emergenze avrebbe detto: appoggiamo un governo di unità nazionale per il tempo necessario a svolgere i “compiti” più urgenti (piano vaccini, recovery fund, magari anche la legge elettorale), per un tempo massimo di 3/4 mesi, dopodiché la parola passa agli italiani. E questo perché è oggettivamente impossibile “stilare” un programma di governo per i prossimi due anni con personaggi come Berlusconi che come si sa hanno sempre avversato il Movimento.
Un conto è garantire le necessarie coperture economiche e sanitarie agli italiani, e non farlo sarebbe come abbandonare la nave che affonda con tutti i passeggeri ancora a bordo, ed è per evitare proprio questo che una tregua (armata) con il “nemico” è necessaria, lo facciamo per il bene di tutti; un altro conto è sedersi ad un tavolo con il nemico di sempre con l’intenzione di governare il paese: l’ incompatibilità politica, l’opposta visione di un futuro possibile, la profonda differenza culturale e di “vedute”, diversità che ci hanno portato al 33%, non lo permettono. Il nostro è un programma che si basa sostanzialmente sul totale smantellamento di tutti i “guai” che i tanti “Berlusconi” della prima e della seconda repubblica hanno prodotto in tutti questi anni, a danno degli italiani.
L’unica cosa a cui si sono realmente dedicati anema e core, riuscendo nell’impresa, è stato l’arricchimento personale. Per questo, oltre alla necessità delle emergenze, con questi soggetti non si può andare, non c’è niente che ci accomuni: siamo sempre stati su barricate opposte. Chiederci di formare un governo con loro sarebbe come chiedere a Robin Hood di fare un governo con lo sceriffo di Nottingham: non ci si allea con chi ha derubato, sfruttato e umiliato il popolo. Lo stesso popolo che ci ha messo in mano la spada per combattere l’oppressore. Un “patto” che non si può tradire, del resto i tentativi di formare un governo con alleanze spurie, come tutti sanno, sono miseramente falliti. E questo dimostra, oltre che l’averci provato, la necessità di un ritorno alle origini. Dopo Salvini e Zingaretti, non è possibile allearsi più con nessuno. Meglio una vita all’opposizione piuttosto che chiedere al diavolo di fare anche il coperchio.
Questo avrebbe detto un sincero e vero politico perché non c’è nessun motivo politico per giustificare una alleanza con Draghi, se non quello di appagare lo smisurato ego dell’ormai drogato di potere ceto politico del Movimento 5 Stelle. Diciamolo: ma in due anni cosa vuoi fare, ammesso che si possa fare qualcosa. A luglio inizia il semestre bianco e si scanneranno per Berlusconi presidente, dopo inizierà la campagna elettorale e ognuno inizierà a tirare l’acqua al proprio mulino, dopo aver deciso la spartizione della torta. È chiaro che la politica del “continuare a fare” di Di Maio per giustificare l’entrata nel governo Draghi, è solo una becera scusa per difendere la sua poltrona. Il che attesta di che pasta è fatto lui, e tutti quelli come lui, disse qualcuno: “Se vuoi conoscere la vera natura di un uomo, devi dargli un grande potere.” E Di Maio, e tutti quelli come lui, hanno dimostrato, un volta arrivati al potere, di non essere immuni al suo sottile ed attraente fascino, lasciandosi ammaliare, sin da subito, dal canto delle sirene. Non hanno avuto remore nel gettarsi ad occhi chiusi nelle sensuali spire del potere. Non hanno avuto remore a votarsi al loro vero Dio: l’egoismo, dimenticandosi l’amore ricevuto da milioni e milioni di persone. Ma quello che non hanno calcolato è che come disse lo scienziato: “L’amore del potere non vale niente, il potere senza amore è l’energia spesa invano”. E prima o poi “La fantasia distruggerà il potere ed una risata vi seppellirà!”.