E’ giunta l’ora di Guccione: Carletto, da che parte stai?

Il tempo sta per scadere. Siamo agli sgoccioli. A Magorno restano poche ore per far quadrare il cerchio. Deve relazionare ai pezzotti romani su come è andata la ricognizione “politica” (si fa per dire) che gli è stata affidata all’ultima riunione a Lamezia, in merito alla scelta del candidato a sindaco di Cosenza e Crotone.

Deve informare la corte romana, nello specifico cosentino, sulle pretese di tutti potentati politici locali: consegnare la lista della spesa. Deve esporre, sempre ai pezzotti romani, i nomi di chi si può accontentare e chi no. Chi è con lui, e chi fa ancora resistenza.

Ed ecco, a conferma di ciò che diciamo, che la discussione, nelle battute finali, si sposta a Roma, dove, ovviamente, si trarranno anche le conclusioni. Così, visto che il locale non conta niente, e le decisioni si prendono altrove, tutti sono volati a Roma.

Magorno è lì già da qualche giorno in processione ‘sti uffici uffici. A seguire sono partiti anche Palla Palla, con la sua aria da scienziato (un sa fa una O ccu nu bicchiari), e Seby Romeo, che ne approfitta, di questa trasferta romana, per informarsi a che punto stanno le indagini su di lui e De Gaetano sul voto di scambio.

Nicola Irto
Nicola Irto

Anche il giovane Nicola Irto è convogliato a Roma, dove già si trova l’onnipresente Marco Minniti. Deus ex machina di tutta l’operazione “candidato a Cosenza”. Una squadra di ferro, messa su da Renzi, per arrivare ad un unico risultato: niente primarie in Calabria.

Ed è questo che vogliono sentirsi dire i pezzotti da Magorno e company durante la riunione di domani, venerdì, a Roma, data in cui è prevista la convocazione della direzione nazionale del PD che dovrebbe dare le ultime indicazioni in ordine alle elezioni primarie per la scelta dei candidati alla prossime amministrative. Appunto! Nonché indicare la data ufficiale dell’election day. Alcuni danno come data il 20 marzo. Ma è solo una ipotesi.

Non sarà sfuggito a voi attenti lettori l’assenza nei nomi che si sono recati a Roma di Carletto Guccione. Pare che alcuni si stiano adoperando, in questi ultimi giorni, nel riproporre il nome di Carletto come possibile candidato di superamento. Almeno dentro al PD, visto che è un iscritto da sempre. Ma sembra sia gradito anche oltre al PD.

guccione-paolini

Bene, se è così vedremo, anche se personalmente non ci credo alla sua candidatura, non dirà mai no a Minniti. E fa bene, glielo consiglio. Ma ammettiamo che Carletto abbia deciso di suicidarsi, rimane il fatto che Lucio Presta, se ciò dovesse mai avvenire che Carletto si candida, non ritirerà certo la sua candidatura. Quindi, Guccione, oltre che con il candidato di centrodestra che non sarà Occhiuto, dovrà misurarsi anche con l’uomo di Renzi a Cosenza.

Localmente può anche avere la meglio Guccione, ma lo sgarro resta. E lo sa bene Carletto, già emarginato dalla corte di Palla Palla. Gestire eventualmente il Comune di Cosenza senza appoggio né dalla Regione, né dallo stato centrale, è impossibile. Sarebbe, per Carletto, un clamoroso fallimento. Con totale perdita, della sua già esigua, credibilità e capacità politica.

Non penso, conoscendo la sua pavidità, voglia mettersi in questi guai. E poi, c’è da dire che in questo improbabile scontro, non è detto che tutti i voti del Pd convergano su Carletto. Un caos che non ti dico. Stessa cosa si verificherebbe con qualsiasi altro candidato del PD.

Le primarie, dentro questo quadro, significherebbero una sconfitta sicura del PD. Che ha una possibilità unica, visto l’arrivo della DDA al Comune di Cosenza, di vincere le elezioni. Infatti il centrodestra sarà costretto a trovare un candidato di facciata destinato a perdere.

Renzi-Oliverio

Così come si troveranno nei guai anche i sostenitori di Paolini che come Occhiuto, nell’inchiesta della DDA sul voto di scambio, c’è dentro fino al collo. Dunque, se si crede, come me, a questa eventualità, a maggior ragione, sarebbe uno scontro tra un esponente del PD e Lucio Presta cioè: Renzi contro Marco Ambrogio o chi per lui. Vi pare una ipotesi possibile?

Senza contare che Renzi, in cambio di un sottosegretariato, si è già garantito l’appoggio del cinghiale a Presta. Che a Cosenza non è poco. Non cito l’ipotesi Stefania Covello perché, l’ho già scritto, è una fedelissima di Renzi e sta vivendo il suo momento di massimo splendore politico: le conviene mettersi in questa guerra? Non penso. Ma, come si dice, tutto in politica può succedere. È la tragedia stessa della politica. Ma anche la sua commedia. E qui, signori, siamo all’ultimo atto.

GdD