Ecco le vere “transumanze” calabresi: che pena l’asse “agente Minniti-Cinghiale”

In questi giorni abbiamo seguito tutti i 25 colloqui che il presidente della Repubblica ha avuto con i gruppi parlamentari di Camera e Senato al fine di incaricare una nuova persona a formare un governo.

Nel 2013, a margine delle elezioni, i quasi mille parlamentari italiani erano suddivisi in 10 gruppi oggi 23.

Abbiamo deciso di fare un po’ il punto su senatori e deputati calabresi.

Al Senato vennero eletti Marco Minniti e Doris Lo Moro nelle file del PD dove li troviamo tuttora mentre per i grillini il senatore Molinari, primo eletto, ha abbandonato le file pentastellate per approdare nel gruppo Misto sponda Italia dei valori.

Il senatore Nicola Morra invece ha svolto attività di presidente del suo gruppo di cui tuttora fa parte.

Caso diverso per il centrodestra, vincitore del premio di maggioranza al Senato in Calabria, perché i 5 eletti per il PDL (oggi Forza Italia – PDL) e quello di Grande Sud sono migrati su altri lidi. Il Cinghiale (al secolo Antonio Gentile), Piero Aiello, Nico D’Ascola eletti nel PDL finiscono in Area Popolare (NCD e UDC) insieme a Giovanni Bilardi eletto però con Grande Sud. Antonio Caridi, invece, transita in GAL.

Unico “coerente”, e siamo ai limiti dell’assurdo visto il suo passato trasformista, Mimmo Scilipoti.

Alla Camera Roberto Occhiuto, eletto con slittamento di posti per la rinuncia di Cesa nell’UDC, entra e passa con Forza Italia a far compagnia alla orfana Jole Santelli. Orfana perché ha perso tutti i suoi compagni eletti: Rosanna Scopelliti e Dorina Bianchi in Area Popolare e Giuseppe Galati, oggi, in Scelta Civica.

Casa Movimento 5 stelle. Restano Dalila Nesci, Federica Dieni e Paolo Parentela mentre passa al PD Sebastiano Barbanti.

Nel centrosinistra Ferdinando Aiello, eletto con SEL, migra verso il PD dove lo accolgono Rosy Bindi, Enza Bruno Bossio, Nicola Stumpo, Demetrio Battaglia, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Oliverio e Stefania Covello.

Passa a Sinistra Italiana Alfredo D’Attorre mentre Franco Bruno non risulta essere iscritto a nessuna formazione politica. E’ una specie di desaparecido oppure se la fa con tutti: scegliete voi.

Ricapitolando: è quasi il 50% che ha cambiato casacca… sono queste le VERE TRANSUMANZE CALABRESI non quelle della signora Toman, amante di Palla Palla.

Quanto ai calabresi nel governo, poi, gira voce che all’agente Minniti lo fanno ministro dell’Interno perché Alfano andrebbe agli Esteri mentre il Cinghiale resterebbe sottosegretario.

Ecco: l’asse agente Minniti-Cinghiale è la fotografia spietata dello schifo nel quale la Calabria ancora si trova.