Sono circa 2 milioni i cittadini chiamati al voto tra ieri e oggi per l’elezione diretta dei sindaci e il rinnovo dei consigli comunali di 117 Comuni. Trentuno quelli con più di 15 mila abitanti, tra cui tre capoluoghi di provincia – Ravenna, Taranto e Matera – e un capoluogo di Regione, Genova. In Calabria sono quattro i Comuni sui quali si concentra la maggiore attenzione: Cassano e Rende in provincia di Cosenza, Lamezia Terme in provincia di Catanzaro e Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone.
L’eventuale ballottaggio si terrà l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con i cinque referendum popolari abrogativi indetti su altrettanti quesiti in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza. Sulla scheda si potrà indicare un candidato sindaco e una lista, esprimendo fino a due preferenze di genere diverso. Nei Comuni oltre i 15mila abitanti è previsto il voto disgiunto e risulta eletto solo chi otterrà il 50% +1 dei voti, in caso contrario si andrà al ballottaggio. In quelli più piccoli invece chi ha più voti al primo turno è eletto.
Tutti i leader nazionali hanno gli occhi puntati su Genova. Il centrosinistra ha schierato per prendersi la città della Lanterna un formato di campo largo “extralarge” con Pd, Avs, M5s e Iv a sostegno della sua candidata Silvia Salis. Tocca invece a Pietro Piciocchi, espressione del centrodestra, difendere la poltrona di primo cittadino che è stata di Marco Bucci, ora presidente della Regione Liguria.
Ruoli invertiti nella sfida di Ravenna dove a difendere il “fortino rosso” del capoluogo romagnolo è il centrosinistra con il dem Alessandro Barattoni che si troverà a sfidare un centrodestra diviso: Fratelli d’Italia punta infatti su Nicola Grandi, che ha raccolto il sostegno di Forza Italia ma non della Lega che ha invece deciso di puntare su Alvaro Ancisi, 85 anni ad agosto, decano della politica ravennate, presente in consiglio comunale dal 1966.
Situazione che si capovolge di nuovo quando si parla di Matera dove l’unità si registra nel centrodestra, compatto attorno ad Antonio Nicoletti, mentre ben tre sono i candidati di centrosinistra, senza neanche il simbolo del Pd. A far pareggiare i conti tra unità e divisione ci pensa Taranto dove la situazione è confusa da entrambi i lati: Pd e alleati minori cercano la riconquista del Palazzo di Città con Pietro Bitetti, mentre il M5s va da solo con la civica Annagrazia Angolano. Dalla parte opposta la Lega, che senza simbolo è confluita in Prima Taranto, appoggia Francesco Tacente insieme ad alcune civiche. Il centrodestra schiera Luca Lazzaro sostenuto da FdI e FI.
In Calabria, a Cassano e Lamezia scendono in campo i due schieramenti classici – centrodestra e centrosinistra, sia pure con… qualche cambio di casacca reciproco. Nella cittadina jonica duello tra Gaudiano (vicesindaca uscente di Papasso) e Iacobini (candidato dal numero 1 di Forza Italia, l’assessore regionale Gallo). A Lamezia favoritissimo il centrosinistra, che candida la “vecchia” Lo Moro sul centrodestra che candida l’avvocato Murone detto anche “elastico” perché avrebbe potuto candidarsi anche al posto della… Lo Moro e viene avversato da molti settori del centrodestra che appoggiano – anche platealmente – la sua avversaria. A Isola il duello è tra la sindaca uscente Vittimberga, che però non è espressione dei due schieramenti “ufficiali” e il candidato del centrodestra Piscitelli. A Rende favorito Sandro Principe, che non è espresso dal centrosinistra, sul candidato destrorso Ghionna.
Per quanto riguarda le regioni a statuto speciale, la Sicilia si allinea con il voto di domenica e lunedì nei 9 comuni commissariati mentre si è già votato in Trentino-Alto Adige e in Friuli-Venezia Giulia e in Sardegna il voto è previsto direttamente per domenica 8 e lunedì 9 giugno, con eventuale ballottaggio domenica 22 e lunedì 23 giugno.









