Tecnicamente, Carlo Guccione prende il posto di Salvatore Perugini nella griglia dei candidati dell’area politica del centrosinistra. Così come la coalizione era spaccata allora con due candidati, lo è oggi.
A differenza di allora, tuttavia, Guccione o chi per lui gli ha messo su 8 liste mentre Perugini era stato lasciato con appena 4 liste: PD, API, Psi e Pri. I valori aggiunti (si fa per dire) sono la lista di Mancini, quella di Morrone e un paio di liste civiche “forti”.
Se Perugini alla fine aveva preso 6.664 voti, Guccione aumenterà certamente il numero delle preferenze ma bisognerà capire come si impegnerà il PD e come funzioneranno i candidati. Che sono sempre un’incognita.
Il PD prese 3.332 voti e fu un vero e proprio naufragio, che in molti interpretarono come “pilotato” da Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio per far vincere Occhiuto. Il PD fu superato nettamente da Unione di Centro e PDL ottenendo appena due consiglieri. Anche il PSI andò incontro a una debacle con appena 1.081 voti.
Ora le condizioni sembrano diverse ma chi può fidarsi delle dinamiche elettorali?