L’emergenza sembra non avere fine ne soluzione. Sorical sta tentando attraverso diversi strumenti di porre un argine alla carenza di acqua, ma al momento restano ancora tanti i quartieri in sofferenza. La scelta del razionamento non ha portato gli effetti sperati e la periferia sud del territorio resta in ginocchio. Una crisi difficile che la società di risorse idriche calabresi affronta con interventi straordinari. Per tentare di fornire risposte utili ai quartieri di Pellaro e Bocale i più provati dall’emergenza ieri due mega autobotti di Sorical hanno immesso trentaquattro metri cubi (34mila mila litri) nella rete. Operazione non facile perché i due grandi mezzi di Sorical non riuscivano a percorrere le impervie stradine che portano ai serbatoi. Quindi è stato necessario utilizzare un’altra cisterna di capienza e dimensioni inferiori che ha fatto da spola fino a notte per trasportare l’acqua al serbatoio. La speranza è che il risveglio di molte famiglie oggi possa essere meno amaro.
Da settimane intere aree sono a secco, tanto che la Sorical, che da aprile si occupa della gestione del sistema idrico, ha pensato di attingere a pozzi in disuso del territorio. I tecnici sono al lavoro e contano per il fine settimana di riuscire a immettere nuova preziosa linfa nella rete. Non solo: nella ricerca disperata di nuove fonti, la società si è rivolta anche ai privati. Ma anche questa idea non si è rivelata utile. Almeno fino a oggi. Nella giornata di ieri una delle sorgenti che si sperava di poter collegare alla rete è risultata ormai secca. Gli operatori sono scesi fino a 80 metri senza però trovare una vena utile. E questa non è certo una buona notizia. Indice di quanto la siccità abbia prosciugato le falde. Intanto si cerca di capire se sia percorribile l’idea di collegare l’area di Bocale al pozzo di Macellari.
Mentre si procede a tentativi, la pazienza di intere comunità è messa a dura prova da parecchio tempo. La riduzione di circa due terzi della portata della falda del Tuccio ha generato pesanti disservizi, ci sono zone come la via Trapezi che da due settimane sono completamente a secco. E anche il numero verde per le richieste di intervento con le autobotti non si rivela un servizio sempre affidabile… E mentre si continuano a lanciare appelli sull’uso responsabile del prezioso liquido non possono passare inosservate delle note stonate che passano dai prati verdi all’inglese attorno a diverse abitazioni alle piscine sempre limpide. Elementi che stridono con il rigore e i sacrifici che vengono imposti alla stragrande maggioranza dei cittadini… Fonte: Gazzetta del Sud