“Amo pensare che da sempre la mia vita si è divisa in due parti, le attività sulla terra e quelle in acqua. In piscina, come nella vita, ho cercato di dare sempre il meglio di me, gareggiando con coraggio, rispetto delle regole e tanta determinazione.” Queste le parole di Carmine Manna candidato nel consiglio comunale di Cosenza ovviamente con il suo caro amico Mario Occhiuto.
Parole che amareggiano e indignano i suoi ex dipendenti della piscina di Campagnano, che continuano a scriverci e segnalarci la loro rabbia nel leggere gli slogan di presentazione di Manna: “Un gioco di squadra, per vivere un sogno!”.
Ma gli ex dipendenti stanno vivendo un incubo che si protrae da anni. Increduli della noncuranza e del menefreghismo nei loro confronti, ora l’ennesimo sbeffeggiamento: parole come “rispetto delle regole”, “gioco di squadra” non si addicono al candidato. “Il meglio di me”, come scrive Manna, non lo si scorge nei fatti. I fatti sono che gli ex dipendenti di Campagnano avanzano crediti con relativi contributi chi dal 2011 chi dal 2013.
Vi abbiamo parlato a lungo della loro situazione mortificante e ingiusta che, ancora oggi, non ha trovato esito positivo.
Dopo le dimissioni di Gnisci (ex socio della piscina) che ha dichiarato fallimento in quanto non ha riscosso i crediti, la procedura si è bloccata. Tutto è nelle mani del curatore fallimentare, i soldi sono bloccati in attesa dell’udienza del 30 giugno per la verifica dello stato passivo.
Spieghiamo meglio: il curatore, nominato dal tribunale con la stessa sentenza che ha dichiarato il fallimento dell’impresa, ha il compito di amministrare il patrimonio fallimentare e di eseguire al finale i provvedimenti emessi dal Giudice delegato.
Procedura che si sarebbe potuta risolvere molto tempo prima in quanto Gnisci, stando ai conteggi effettuati, era creditore di 40mila euro circa; notizia smentita poi in sede prefallimentare, dove emerse che i crediti vantati da Isotermica Gnisci ammontassero ad oltre 204mila euro, secondo la documentazione fornita da Gnisci. Ora è tutto bloccato per l’assegnazione.
Mentre per gli ex dipendenti che lavoravano direttamente con Manna (altro socio, ora titolare unico con la Cogeis) va ancora peggio e continuano a ricevere proposte indecenti:
“Alcuni di noi hanno l’udienza finale a maggio ed altri il 6 giugno. Entrambe sono alla sentenza e loro non hanno portato nessuno contro di noi. Pensa che io, come altri, avanziamo 59mila euro e la sera prima dell’ultima sentenza mi ha contattato il loro avvocato tramite il mio offrendoci ad un bar 10mila euro in contanti se non mi fossi presentato la mattina dopo all’udienza dei testi. Solo di tfr io avanzo 13mila euro. Per legge il tfr ti è dovuto entro 15 gg dal termine del rapporto lavorativo. Ma io dico con tanti soldi che deve a ex dipendenti a fornitori e a banche, ma con quale faccia si presenta alle comunali e poi con queste parole!”
Così ci scrive un ex dipendente, giusto per far capire il “rispetto delle regole” con cui si auto elogia Carmine Manna. D’altronde l’importante è accaparrarsi un posto nelle stanze comunali; per quanto riguarda la passione per lo sport, concludiamo con ciò che ci scrive un ex nuotatore:
“Ho rappresentato i colori del Cosenza Nuoto come nuotatore in tutta Italia per circa 10 anni. Purtroppo le persone che sono a capo in quella struttura non hanno una benché minima idea di cosa sia lo sport e pensano soltanto al proprio tornaconto. Nella speranza che qualche cosentino possa aprire gli occhi, porgo i miei saluti.”
Valentina Mollica