A Filadelfia continuano le epurazioni, le vendette trasversali, le purghe fasciste ai dissidenti, colpevoli di non aver supportato alle regionali Francesco De Nisi, trombato sonoramente nella tornata elettorale di ottobre e che non si rassegna a rimanere fuori, intentando ricorsi farlocchi e facendo credere ai suoi elettori che ancora ha speranza di entrare dalla finestra, uomo spregiudicato assetato di potere e di controllo sul territorio e sulle persone, facendo il buono ed il cattivo tempo a suo piacimento, artefice nel disegnare e programmare eventi nel solco della corruzione e del malaffare.
Questa volta a finire sotto il fuoco dell’amministrazione comunale è una storica associazione denominata ASC POPULAR EVENTS la cui unica “colpa” è stata attribuita al presidente della stessa associazione, in quanto essendo assessore presso il comune di Francavilla Angitola e quindi (disponendo lui di voti) non si è chinato al comando imposto, ovvero votarlo alle regionali. L’associazione promuove da ormai 16 anni eventi, ma in particolare una maxi tombolata che è partecipata da tutti. La vendetta sta proprio nel fatto che gli è stata negata la concessione dell’auditorium comunale senza motivazione, per svolgere un evento di tale caratura e partecipazione, creando indignazione in tutta la cittadina, soprattutto i giovani che hanno condiviso la stessa nota con cui l’associazione comunicava la notizia del diniego
Tra il comune di Filadelfia e quello di Francavilla Angitola non scorre buon sangue, in quanto attualmente è in atto un contenzioso presso il Consiglio di Stato dai tempi in cui Francesco De Nisi, quando era consigliere regionale, con la risoluzione n.1/2024 presentata in commissione affari istituzionali ha modificato i confini territoriali dei rispettivi comuni, rubando una parte di territorio al comune di Francavilla Angitola e dimostrando ancora una volta la sua arroganza politica.
A Filadelfia non si respira una bella aria. Il clima è rovente. Nello stesso comune i dipendenti stessi preferiscono trasferirsi da quell’ ambiente tossico, con dissapori tra dipendenti, alimentati appositamente dalla stessa amministrazione. Angherie, dissidi, ma soprattutto dispetti, ne sa qualcosa il vice sindaco, fratello di Francesco De Nisi, con già addosso una misura cautelare per aver minacciato con una lettera il prefetto di Vibo Valentia, il quale non ha mai dimostrato sentimenti di pentimento verso, in primis, le istituzioni pubbliche, secondariamente verso le persone coinvolte mettendo in imbarazzo una intera comunità che si è sempre distinta per civiltà e valori morali. Attualmente un dipendente del comune di Filadelfia ha chiesto mobilità presso il comune di Francavilla Angitola. Un altro dipendente che attualmente lavora presso il giudice di pace di Filadelfia, aveva denunciato per mobbing Francesco De Nisi quando ancora era sindaco. A Filadelfia c’è un problema serio, di negazioni, di libertà e diritti civili, basti pensare che la gente comune ha paura di esprimere la propria opinione per non avere ritorsioni. Come si suol dire, ci saranno tempi migliori. Ma il cielo su Filadelfia oggi è grigio.









