La Rai Calabria oggi ha deciso di violare la consegna del silenzio omertoso ed è piombata a Filadelfia, storica roccaforte del potente clan Anello con tanto di ramificazioni politiche, al punto che alla fine la Prefettura ha mandato anche qui la commissione d’accesso antimafia al Comune. Così com’è già accaduto a Tropea, Mileto, Nicotera e Stefanaconi e anche all’Asp di Vibo mentre sono stati già sciolti i Comuni di Acquaro, Capistrano e Soriano.
A prendere la parola dal ridente borgo vibonese è stato il giornalista della Gazzetta del Sud Antonio Sisca, che più volte è stato minacciato dalla ‘ndrangheta ma non per questo ha fatto passi indietro. E così quando l’inviata Emanuela Gemelli gli chiede: “Ma Filadelfia è un paese di ‘ndrangheta?”, il giornalista risponde con decisione e mentre parla si sente distintamente il rintocco delle campane quasi a “sacralizzare” ciò che sta dicendo: “Senza dubbio sì, con tutto quello che è successo… è un paese in mano agli Anello, che oggi sono per fortuna tutti in galera – padri e figli – ma è un paese di ‘ndrangheta dove la gente purtroppo tace per paura e per omertà anche direi… prima che andassero in galera questi signori, quando qualcuno – anche dei professionisti – li incontrava nei bar, facevano a gara per offrirgli il caffè…”.
L’inviata aggiunge che in questo piccolo paese di 5 mila anime, in 15 anni ci sono stati omicidi e casi di lupara bianca, “tutti giovani inghiottiti nel nulla, l’ultimo aveva 20 anni”, ricorda nel servizio andato in onda oggi alle 14. La commissione di accesso antimafia insomma arriva quasi attesa a Filadelfia.
La Rai purtroppo non ha deciso di inserire nel servizio la parola “De Nisi” ovvero la famiglia che da decenni, evidentemente in perfetta sintonia con il clan Anello, gestisce le sorti del Comune. Francesco De Nisi proprio da sindaco di Filadelfia ha spiccato il volo verso la Regione Calabria, suo fratello Maurizio è ancora oggi vicesindaco. E il sindaco attuale? Si chiama Anna Bartucca, ovviamente è vicina ai De Nisi e sapete che mestiere fa? Cancelliera al Tribunale di Vibo. Povera Calabria nostra.









