Firenze. Pace e migranti, quando il Papa “scaricò” Minniti (e le sue armi)

Era il mese di febbraio del 2022 e tutti i giornali all’epoca scrissero ampiamente della mediazione diretta di Papa Francesco con il presidente russo Vladimir Putin per la fine del conflitto in Ucraina. Bergoglio si era recato a sorpresa nella sede dell’ambasciata russa presso la Santa Sede, in via della Conciliazione al numero 10, a due passi dal Vaticano, per chiedere la fine dei bombardamenti. Un faccia a faccia di circa mezz’ora tra il Papa e l’ambasciatore di Mosca, Aleksander Avdeev. Francesco ha annullato tutte le udienze in programma nella mattinata di oggi, 25 febbraio, tranne quella improrogabile al nuovo ambasciatore greco presso la Santa Sede, Aikaterini-Katia Georgiou, per la presentazione delle lettere credenziali.

Bergoglio aveva, inoltre, deciso di non andare a Firenze la domenica successiva, 27 febbraio, per chiudere l’incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo organizzato dalla Conferenza episcopale italiana e di non presiedere la celebrazione del mercoledì delle ceneri, il 2 marzo, all’Aventino. La Sala Stampa della Santa Sede ha precisato che le defezioni del Papa sono dovute a “un’acuta gonalgia, per la quale il medico ha prescritto un periodo di maggiore riposo per la gamba”.

Da quanto emergeva dallo staff papale, però, la decisione di annullare la visita a Firenze sarebbe maturata sia per il precipitare della crisi in Ucraina, sia per la rivolta di preti e pacifisti per la presenza dell’ex ministro Marco Minniti, attualmente presidente della fondazione Med-Or, di Leonardo, tra le maggiori società produttrici di armi.

La mediazione del Papa con la Russia arrivava dopo l’accorato appello per la pace in Ucraina con l’invito alla preghiera e al digiuno per il 2 marzo. Parole ribadite dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin: “Di fronte agli sviluppi della crisi in Ucraina, risaltano ancora più nette e più accorate le parole che il Santo Padre Francesco ha pronunciato al termine dell’udienza generale. Il Papa ha evocato ‘grande dolore’, ‘angoscia e preoccupazione’. Ed ha invitato tutte le parti coinvolte ad ‘astenersi da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni’, ‘destabilizzi la convivenza pacifica’ e ‘screditi il diritto internazionale’.

Questo appello acquistava una drammatica urgenza dopo l’inizio delle operazioni militari russe in territorio ucraino. I tragici scenari che tutti temevano erano diventati purtroppo realtà…