Bufera in casa Arsai in Calabria. Ai domiciliari il commissario dell’Agenzia per lo sviluppo delle aree industriali Sergio Riitano. Il 55enne catanzarese, in passato commissario liquidatore del Corap, è indagato all’interno dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Catania su frodi e fatture false. Questa mattina riunione straordinaria della Giunta regionale che ha stabilito la sostituzione di Riitano con Sergio De Felice, che è anche commissario liquidatore di Afor e dei Consorzi di bonifica. L’altro arresto operato in Calabria riguarda Giuseppe Paparatto, 55enne di Ricadi.
L’inchiesta catanese
Ventotto società e beni per 8,2 milioni di euro: sono i sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza di Catania dalle prime ore di questa mattina nel corso di un’operazione che per smantellare un diffuso sistema di somministrazione fraudolenta di manodopera e di frode fiscale sta impegnando oltre 120 finanzieri province di Catania, Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese. L’ordinanza, disposta dal gip del Tribunale etneo su richiesta della locale procura, riguarda complessivamente 29 indagati.
Per 15 di loro sono state decise misure cautelari: due in carcere, quattro agli arresti domiciliari e nove destinatari di interdittiva. I reati a vario titolo contestati sono: associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti (Foi), dichiarazione dei redditi infedele e fraudolenta mediante l’utilizzo di Foi nonché indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti.
Sarebbe stato a Catania, nello studio del commercialista Antonio Paladino, 61 anni, originario di Monza, e del suo collaborate Gaetano Sanfilippo, 47enne di Gela (Caltanissetta), il centro delle decisione delle frodi fiscali con false fatture al centro dell’operazione “Dentro o fuori” della guardia di finanza.
Lo ricostruisce la Procura etnea che contesta ai due, destinatari di provvedimento cautelare in carcere, di essere promotori e organizzatori del sodalizio criminale nonostante non abbiano ricoperto alcun ruolo formale nei consorzi e nelle consorziate e nonostante il fatto che le tali società avessero sede legale in diverse province italiane (Milano, Firenze, Roma, Messina e Catania), talvolta in civici inesistenti o locali vuoti o in disuso.
Riitano, ad aprile di quest’anno era stato nominato commissario straordinario della neonata Agenzia per le aree industriali e per l’attrazione degli investimenti (Arsai). Il 23 ottobre l’ex sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, è stato nominato presidente.
Riitano, inoltre, era già commissario liquidatore del Corap, il Consorzio industriale che di fatto è stato soppiantato dalla nuova Agenzia, istituita dalla legge regionale 16 dello scorso 23 marzo, legge che assegnava dieci giorni al governatore per nominare la nuova governance dell’Arsai.
Giuseppe Paparatto, invece, è sotto processo per l’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Vibo Valentia sul fallimento della “501 Hotel Spa”, del “501 Hotel Gestione S.r.l.”, della “Phoenices General Trade S.r.l.” e della “Onda Verde Mare S.r.l”, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, ocietà che avevano gestito importanti strutture ricettive della provincia vibonese come l’Hotel 501 di Vibo Valentia, il Lido degli Aranci di Vibo Valentia e l’Acquapark di Zambrone.