Con un blitz all’alba è stata smantellata la Locale di ‘ndrangheta di Rho. Gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì, hanno eseguito 49 misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Milano su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia. I reati ipotizzati: associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, minacce, violenza privata, incendio, detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa nonché per il reato di intestazione fittizia di beni.
Dalle indagini emerge ancora una volta la figura di Gaetano Bandiera, boss oggi settantaquattrenne arrestato e condannato per il maxi blitz Infinito. Già gli atti dell’inchiesta del 2010 ne avevano cristallizzato la “frequentazione di lunga data” con alcuni esponenti della “Lombardia”, a cominciare da Carmelo Novella, il capo secessionista della camera di controllo di tutte le locali trapiantate al Nord assassinato il 14 luglio 2008 a San Vittore Olona.
“La intraneità” di Bandiera alle locali lombarde, si leggeva nell’ordinanza emessa dodici anni fa, era documentata anche dalle parole di Nunziato Mandalari, che in un’intercettazione datata 18 aprile 2008 diceva di lui: “…Già allora lo avevamo a Bollate e noi non l’abbiamo voluto…”, confermando, precisava il gip, “non solo l’attuale appartenenza di Bandiera tra le fila del locale di Rho, ma una sua antica affiliazione alla locale di Bollate”. In effetti, proseguiva il giudice, “il suo nome è emerso nella rivisitazione di alcuni atti d’indagine compiuti nell’ambito del sequestro Sgarella e relativi agli orti di Novate Milanese, luogo di ritrovo degli affiliati di Bollate”.
In una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta della Dda, si sentono chiaramente le minacce in stile mafioso che uno degli arrestati del clan Bandiera rivolge al suo interlocutore al telefono: “Io ti mangio il fegato a te e a quei due infami di m… Io oggi vengo a casa tua e ti ammazzo di botte, capito o no? Che forse non hai capito chi sono io… forse non mi conosci bene, non giocare… non me ne fotte un c… che mi stanno ascoltando… non voglio neanche più i soldi però a casa mia ti ricordi che mi portano un pezzo di te. Ciao!”.
L’inchiesta, stando a quanto emerge, ha svelato la ricostituzione della struttura territoriale di ‘ndrangheta che l’operazione Infinito aveva già identificato nel 2010 come “Locale di Rho”; una volta scontata la pena per associazione di tipo mafioso, Gaetano Bandiera, il capo riconosciuto di quel gruppo criminale legato ai clan calabresi lo avrebbe gradualmente rimesso in piedi con le stesse modalità.