Gioacchino Criaco: “Maledette iene. La lesa maestà del sud”

Maledette iene
La lesa maestà del sud

dalla pagina FB di Gioacchino Criaco, scrittore

Petti gonfi ogni volta che si mostra una bellezza sudicia. Dita puntate ogni volta che si accenna a una pecca sudicia.
Il sud ha una narrazione spessissimo falsa, fuorviante. A volte, oltre per l’incapacità, ce l’ha per la malafede di chi racconta. Di questi tempi in cui tutto sta in superficie, il sud paga uno scotto maggiore rispetto a latitudini in cui ci sia una forte difesa territoriale. Siamo un elemento consolatorio, questo è chiaro, indiscutibile. Ma al netto delle macchie gratuite, restando l’immagine un elemento integrante del posto. Il posto (sud) è leso oltre (e più) che dal racconto, dalla sostanza. La sostanza negativa, a voglia ad adombrarci, viene da noi o è da noi agevolata. Lasciamo da parte i racconti fumettistici di stampa e tv e chiediamoci, cosa facciamo per difendere la bellezza del territorio a cui apparteniamo?
Qualcuno fa tanto, alcuni poco e molti nulla. Cosa facciamo per distruggere la bellezza del territorio a cui apparteniamo?

Molti fanno moltissimo. Più, molto di più di qualsiasi narrazione nefasta. La narrazione se la levi scopre la verità. Il danno per quanto si ripari lascia una cicatrice che resta.
È bene, è bene, è bene occuparsi di narrazione. Ma è bene occuparsi soprattutto di sostanza. Solo che per occuparsi di sostanza non bastano le faccine e i moti d’indignazione. Servono le lotte, i rischi. Si finisce isolati, silenziati, esclusi. I sudici sono troppo bisognosi per guardare la sostanza, ed ecco che al minimo danno d’immagine si leva un rappresentante del Feudo a dire che “no, non è giusto, che se non ci parlassero male chissà dove andremmo”, e i bisognosi armano la claque.

L’immagine ci nuoce, tanto. Ma pure ad avere buona stampa, la sostanza è quella che i rappresentanti del Feudo hanno prodotto e i bisognosi hanno sorretto.

Ecco. La foto (in alto) mostra una bellezza mozzafiato realizzata dalla natura, da un lato. Dall’altro mostra la devastazione che ci ha fatto la brutta narrazione.
Cesare Barillà ci ha vinto un premio prestigioso, e di sicuro avrebbe preferito che quel soggetto non fosse mai esistito.
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