GIOIA TAURO BRUCIA E NESSUNO LO SA
Gioia Tauro brucia e l’informazione calabrese ignora la notizia. Solo la Gazzetta del Sud di oggi riporta nelle pagine regionali la notizia che a Gioia Tauro si sono trascorsi due giorni d’inferno (https://www.iacchite.blog/gioia-tauro-e-gli-incendi-due-giorni-dinferno/). Nessuno dei giornali online maggiormente seguiti ha finora riportato la notizia. Parlare di incendi in Calabria è diventato un evento sovversivo, non si può rompere la narrazione del presidente Roberto Occhiuto secondo la quale tutto va bene in Calabria madama la marchesa….
Sempre nell’articolo della Gazzetta del Sud di oggi viene intervistato il presidente del Comitato Civico “In Movimento”, Renato Belllofiore, che denuncia: “È inaccettabile la mancanza di controlli adeguati e l’applicazione di provvedimenti che rimangono solo sulla carta, senza un seguito concreto. Le autorità e gli organismi preposti devono fare di più e meglio per prevenire simili situazioni. Un pensiero particolare va ai bravi cittadini, coloro che silenziosamente e dignitosamente rispettano la legge, curando i loro terreni, tagliando l’erba e coltivandoli con amore– aggiunge l’ex sindaco partecipando alla rabbia di quei cittadini modello che avevano curato il proprio terreno e l’hanno visto bruciare per colpa di proprietari limitanti che avevano terreno con fusti e canne di 3 metri. È un’amara ironia che, a causa della negligenza altrui, vedano oggi bruciare anni di duro lavoro e dedizione. La solidarietà e la vicinanza vanno a loro, ai cittadini modello che, purtroppo, anche questa volta, hanno pagato un prezzo altissimo”.
Quindi a Gioia Tauro si è sfiorato il dramma per l’incuria e l’abbandono di alcuni terreni alle porte della città in preda alle sterpaglie e ai rovi. L’indignazione della gente laboriosa che teneva cura ai propri appezzamenti terrieri confinanti con quei campi abbandonati è alle stelle. E figuratevi a che livello sarà l’indignazione di quel nonno di Zungri fatto passare dal nostro sceriffo Rubertino Occhiuto per un incendiario mentre stava pulendo e coltivando la sua campagna facendolo passare per un piromane, un incendiario, un nonno cattivo che aveva rovinato il nipotino a sua volta incendiario e piromane, che per detto del nostro garante dei minori, tale Marziale, andava affidato ai servizi sociali per distaccarlo dalla famiglia. Oppure dell’ultimo contadino ripreso dai droni, che intento a bruciare le sterpaglie nel suo campo si è visto arrivare i carabinieri mandati dallo sceriffo in ammollo, distogliendoli da compiti più importanti.
Una domanda nasce spontanea: ma dov’erano i droni del nostro sceriffo ieri a Gioia Tauro ? In montagna nessuno li vede mai, nei boschi neanche a parlarne, pensavamo che controllassero almeno le periferie delle città, ma neanche lì si vedono. Chissà dove saranno. Per fortuna che non erano a Gioia Tauro, così almeno ci siamo risparmiati il commento del presidente che avrebbe sicuramente rampognato i cittadini che avevano pulito e coltivato i loro appezzamenti ed esaltato come cittadini modello, quelli che hanno tenuto i loro in stato dii abbandono con erbacce, sterpaglie e fusti alti 3 metri. Perché si sa la legge dice che in estate non vanno accessi roghi, non si bruciano le sterpaglie, non si coltivano i campi perché non si può consumare l’acqua. Questo è il mondo all’incontrario quando la stupidità va al potere.
Ps. Ieri pomeriggio sui cieli dii Catanzaro volteggiava un canadair intento ad andare avanti ed indietro sul mare Jonio per fare carichi d’acqua. Oggi nessun giornale parla di incendi nel catanzarese. Certamente non ce ne saranno stati. Vuoi vedere che era un’esercitazione per tenere in allenamento i piloti visto che ormai gli incendi sono solo un ricordo del passato…