Giunta Santelli, siamo sicuri che dietro la “maschera” si celi veramente il Capitano Ultimo?

Colpo di scena (a nonna): la Santelli annuncia che Ultimo, il capitano dei carabinieri che ha arrestato Riina, sarà il nuovo assessore all’Ambiente della Regione Calabria. Non c’è che dire, un vero e proprio colpo di teatro per mettere a tacere e mitigare le tante voci che circolano sulla nomina di diversi marpioni nella futura giunta Santelli. Come a dire: da un lato nomina il carabiniere senza macchia e senza paura, per dare l’idea alla gente che la sua sarà un’azione politica improntata sulla legalità, e dall’altro affida la sanità ai Cinghiali (o chi per loro) e i lavori pubblici agli amici degli amici. Una mossa, quella della Santelli, vecchia come il cucco, ma che in Calabria ancora funziona. Del resto quella di nominare carabinieri a gestire la cosa pubblica per buttare fumo negli occhi dei cittadini e nascondere altro, è una prassi utilizzata da tutti i politici intrallazzoni.

Il ruolo del Capitano Ultimo nella giunta Santelli sarà quello di offrire una parvenza di legalità al saccheggio che i vincitori si apprestano a mettere in atto. Una sorta di paravento ai traffici sottobanco che inevitabilmente faranno parte anche di questa legislatura. La scelta della Santelli non può che mirare a questo. E per meglio capire che lo scopo di questa nomina ha la stessa funzione di uno specchietto per le allodole, basta chiedersi: cosa ne sa Ultimo di ambiente? Quali competenze ha in materia? Di sicuro Ultimo è competente a “pescare” latitanti, un ottimo investigatore, ma le politiche ambientali sono un’altra cosa: l’assessorato non è una caserma, o l’ufficio di un detective privato. Per mettere in atto un vero e proprio piano di risanamento territoriale, specie in Calabria, servono le dovute e necessarie competenze (c’è gente che studia una vita per acquisirle) che non fanno parte, ahinoi, del bagaglio culturale del Capitano Ultimo. Che resta una persona perbene e onesta, ma che di ambiente sa veramente poco e sarà costretto, per questo, a circondarsi di tanti consulenti. E poi ci chiediamo: ma farà l’assessore con il volto bendato? Come faranno i cittadini a riconoscerlo? Siamo sicuri che dietro la “maschera” si celi veramente il Capitano Ultimo?

Per rafforzare il finto concetto di legalità la Santelli ha iniziato a far circolare anche il nome dell’ex prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro: anche lui potrebbe far parte della giunta Santelli. Il che conferma la nostra tesi e le intenzioni segrete di Jole: inserire nella giunta due o tre elementi che possono vantarsi di aver portato un “bel pennacchio istituzionale”, tipo quello del prefetto, dietro al quale nascondere tutto il marcio politico che Jole si porta appresso. Come se bastasse il “pennacchio” da prefetto o da carabiniere a garantire, magari per virtù dello Spirito Santo, una innata propensione all’onestà di chi lo indossa.

Giova ricordare che Cannizzaro è stato prefetto di Cosenza durante gli anni d’oro dell’amministrazione Occhiuto. Anni durante i quali è successo di tutto a livello amministrativo, e nonostante i tanti solleciti ad intervenire, nulla ha mai fatto se non fornire le adeguate coperte ai maggiori intrallazzi di Occhiuto, vedi, ad esempio, il “caso interdittive antimafia delle cooperative sociali”. L’eventuale nomina di Cannizzaro ad assessore si inquadra di sicuro, oltre a fungere da paravento, nella restituzioni di molti favori fatti dallo stesso alla Santelli in qualità di vicesindaco di Cosenza. Evidentemente anche Cannizzaro ha bisogno di una buona copertura politica. È possibile che abbia “annusato” qualcosa… del resto non sono bei tempi a Cosenza per i prefetti.

Ora che Jole si è sparata le sue cartucce aspettiamo di capire chi occuperà le caselle più importanti, tipo sanità, lavori pubblici e “attività produttive”. Quello che di sicuro si può prevedere è che a far compagnia al capitano Ultimo, in giunta, ci saranno di sicuro i Cinghiali, i Morrone, gli Occhiuto o chi per loro. E la minestra è servita!