Giustizia nel caos, Caselli: “Magistratura debole e sotto scacco della politica”

«La magistratura è in difficoltà, è indebolita. Per questo motivo sono maggiori le probabilità, qualora si voglia mettere mano a una riforma che la riguardi, che venga punita dalla politica»: così Gian Carlo Caselli a Sono le venti sull’inchiesta Csm. Ospite di Peter Gomez, il magistrato ha detto la sua sulle dimissioni del capo di gabinetto del ministero della Giustizia, Fulvio Baldi, reo di aver rivendicato logiche correntizie nelle conversazioni telefoniche con Luca Palamara. L’ex procuratore capo di Palermo ha commentato: «Ogni stagione ha le sue regole o le sue violazioni. Certo è che le registrazioni di conversazioni che dovrebbero rimanere private, svelano un mondo inaspettato e molto inquietante. Lasciamo perdere il caso singolo: il caso Palamara, dal suo inizio fino all’ultimo sviluppo, sta mettendo in difficoltà la magistratura tutta».

Gian Carlo Caselli è poi tornato sullo scontro tra Di Matteo e Bonafede, invocando un chiarimento ed una pacificazione tra i due: «Di Matteo e Bonafede sono due persone assolutamente perbene. C’è stato uno scontro acceso, ognuno ha le sue ragioni, ma devono farsi carico soprattutto di un problema: per quanto riguarda la lotta alla mafia non ci si può dividere. Sono permesse divisioni su tutto, ma non sulla mafia».

Caselli ha poi tenuto a rimarcare: «È necessario recuperare un punto di intesa: Bonafede potrebbe ammettere che la nomina del Dap non è stata una scelta azzeccata, Di Matteo potrebbe rinunciare a quel sentimento che nutre per una decisione di due anni fa. Il rischio è quello di offrire spazi e opportunità a chi vuole risolvere i problemi della magistratura e della giustizia agitando una clava punitiva nei confronti di coloro che non hanno assecondato certe linee di preferenza».