Governo Italia, i tempi si allungano

Doveva salire al Colle in giornata. E così è stato. Se per sottoporre al presidente della Repubblica i nomi dei ministri non è al momento dato sapere. Di sicuro c’è solo che Giuseppe Conte si è recato al Quirinale poco prima delle 18. Secondo le agenzie di stampa il presidente del consiglio incaricato avrà un colloquio informale con Sergio Mattarella. Un incontro che servirà probabilmente per risolvere i problemi legati alla formazione della squadra di governo. Nelle ultime ore, infatti, era stato suggerito da più fronti che i tempi per la presentazione del nuovo esecutivo si sarebbero allungati. E che Conte avrebbe potuto presentare la lista dei ministri al capo dello Stato solo tra sabato e domenica. A confermarlo sono sia i 5 stelle che la Lega alla fine del vertice tra il professore, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il nodo sul tavolo che rende tutto più difficoltoso è il dicastero dell’Economia, con la Lega che, a detta dei 5 stelle, non vuole cedere sul nome dell’eurocritico Paolo Savona. Secondo le agenzia di stampa, infatti, Conte è andato da Mattarella per riferirgli sugli sviluppi dell’incarico ricevuto, non quindi per sciogliere la riserva.

Le parole di Gentiloni mentre Conte vede Visco –

Per il presidente del consiglio incaricato sono state ore complicate. Mentre quello che dovrebbe essere il nuovo titolare di Palazzo Chigi incontrava il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, infatti, l’inquilino uscente salutava i dipendenti esprimendo preoccupazione sul futuro del Paese. “Risalire una china per cinque lunghi anni come l’Italia ha fatto non è semplice”, sono state le parole di Paolo Gentiloni. “Purtroppo ad andare fuori strada non servono cinque anni ma pochi mesi, a volte poche settimane”. E ha chiuso: “Bisogna curare le ferite ancora aperte ma farlo cercando di andare avanti, mantenere qualità, responsabilità e impegni nell’azione di governo”.

Vertice con Salvini e Di Maio. Spadafora: “Io non sarò nel governo” –
Poi, dopo l’incontro con Visco dedicato allo “stato dell’economia del Paese“, Conte ha incontrato Salvini e Di Maio. Un vertice in cui, garantiscono i leader, si è parlato solo di “indirizzo politico” e non dei nomi della squadra di governo. Anche perché solo ieri Sergio Mattarella è intervenuto per ribadire che sono “inammissibili i diktat sul presidente del Consiglio e il capo dello Stato” sull’assegnazione dei dicasteri. I rapporti, insomma, sulla questione rimangono molto tesi. E mentre cresce la curiosità per la lista dei ministri che Conte dovrà presentare al Colle, a negare un suo impegno nell’esecutivo è Vincenzo Spadafora, deputato M5s vicinissimo a Di Maio. “Io non sarò nel governo“, ha detto quello che era stato indicato da più fonti come papabile ministro della Pubblica Istruzione.
I tempi si allungano. Lega e M5s: “Non ci sono tempi programmati” –

In un primo momento il premier incaricato, a domanda se già stasera salirà al Colle per presentare la squadra dei ministri, aveva preso tempo: “Vedremo“. I tempi, però, come detto subiranno uno slittamento. A suggerirlo sono sia fonti del M5s che della Lega. Secondo i primi è poco probabile che oggi il premier incaricato vada da Mattarella. Ambienti parlamentari del Carroccio, citati dall’agenzia Adnkronos, non escludono che Conte possa salire solo domani al Colle, o addirittura domenica. Entrambe le forze politiche, però, sottolineano che non si tratterebbe di un “allungamento dei tempi perché non ci sono tempi programmati“.

Il nodo Savona –

A bloccare tutto è il nome di Savona con la Lega che, a detta dei 5 stelle, continua a volerlo al vertice del ministero dell’Economia. Ma il problema, ragionano nel Movimento, è tra il Colle e il Carroccio, e i 5 stelle non intendono fare pressing su Matteo Salviniriguardo all’economista anti-euro: “Loro hanno accettato il nome di Conte – spiegano – noi non possiamo pretendere che facciano un passo indietro su Savona. Al limite è il Quirinale che può forzare la mano, noi staremo al nostro posto”.”Savona? Non voglio parlare di nomi. Di questo ne devono parlare il presidente della Repubblica e Conte”, dice Di Maio alla fine del summit con il leader della Lega e il premier incaricato. Salvini, da parte sua, ha fatto sapere che la vicenda Savona, tutt’ora in discussione è “una questione che compete, come responsabilità, alla segretaria di via Bellerio” e che quindi sono probabilitempi più lunghi per la chiusura della lista dei ministri.

Fonte: Il Fatto Quotidiano