Gratteri e il “vizietto” della politica

Centinaia e centinaia di cittadini, proveniente da tutta la Calabria, questa mattina hanno partecipato alla grande manifestazione a sostegno del procuratore Nicola Gratteri e di tutta la Procura di Catanzaro. Un lungo corteo, senza bandiere di partito, ha attraversato la città fino a giungere dinanzi la sede dove il dottor Gratteri svolge il suo lavoro a testimonianza della vicinanza della gente a questo magistrato che ha fatto della lotta alla ‘ndrangheta la sua missione. Slogan e cori di solidarietà, urlati a squarciagola per le vie della città, al lavoro fin qui svolto dal dottor Gratteri che però oggi non era Catanzaro a ricevere i suoi tantissimi fans.

E già, Gratteri oggi a Catanzaro non c’era, al contrario di ieri, presente in ufficio per ricevere quel gradasso di Salvini in cerca di “testimonial” credibili, come il dottor Gratteri, per avvallare la sua finta lotta contro la ‘ndrangheta. Perché la lotta di Salvini contro la ‘ndrangheta è solo enunciata per fini elettorali, del resto basta vedere gli aderenti alla Lega in alcune zone calde della Calabria per capire che la ‘ndrangheta, non solo è presente nelle liste, ma addirittura si è garantita un eventuale quinquennio, in caso di vittoria della Lega, di impunità e intrallazzi, Gratteri o non Gratteri. È questo il patto tra la ‘ndrangheta e Salvini: trovare una via “legale” per continuare ad arraffare appalti e finanziamenti senza correre il rischio di finire nella rete di Gratteri. Ed è per questo che Salvini “ha giocato d’anticipo” presentandosi nell’ufficio di Gratteri, non solo per saggiarne le “mosse”, ma piuttosto per fargli credere che la Lega sarà sua alleato nella lotta contro la ‘ndrangheta.

Quello che non hanno chiarito, i due, è cosa si intende per ‘ndrangheta. O meglio Salvini fa finta di non sapere, per convenienza, che la ‘ndrangheta oggi non è più quella del pastore dell’Aspromonte con tanto di coppola e lupara con l’hobby del narcotraffico e delle estorsioni agli imprenditori, verso i quali la lotta deve essere senza quartiere; quando tutti sanno, bambini compresi, che oggi la ‘ndrangheta vera è quella dei colletti bianchi in due parole: la masso/mafia alla quale va garantita, per Salvini, l’impunità. Non fosse altro perché molti degli aderenti alle sue liste in Calabria (di tutta la coalizione) fanno parte della “cupola”, e se si sono “offerti” di portare voti alla Lega, e alla Santelli, una minima forma di “garanzia di non persecuzione” l’avranno pur pretesa. O no! E Salvini deve garantire questo. Magari “allisciando” Gratteri con promesse di ministeri nel futuro governo della Lega.

Perché va anche detto – il che non significa offendere o sminuire il lavoro del dottor Gratteri che resta un magistrato serio, onesto e incorruttibile –  che il procuratore capo della Dda di Catanzaro, non è mai stato sordo alle lusinghe della politica. Checchè lo stesso ne dica, “il vizietto della politica” ce l’ha sempre avuto.  Ambire a ricoprire ruoli di governo per poter cambiare le cose che non vanno, specie nell’amministrazione della Giustizia, è una legittima aspirazione che il dottor Gratteri, esperto della materia, ha più volte manifestato. Prova ne è la mancata nomina a ministro del governo Renzi per il veto dell’allora presidente Napolitano. E non c’è niente di male in questo, quello che ci ha lasciato basiti, però, è stato l’aver accettato l’incontro con Salvini in piena campagna elettorale. Per un procuratore capo, specie se popolare come Gratteri, è inopportuno ricevere nel proprio ufficio un leader politico. Fosse stato il ministro, o un qualsiasi esponente del governo l’avremmo capito: ricevere esponenti di governo rientra nel galateo e nel protocollo istituzionale, ma Salvini non è un esponente del governo.

E allora: come mai Gratteri ha deciso di ricevere Salvini nel suo ufficio in piena campagna elettorale, facendo passare (certamente suo malgrado, e con l’estrema buona fede di Gratteri) l’immagine che la lotta alla ‘ndrangheta è una prerogativa solo della Lega, al punto che Salvini, è stato l’unico leader politico, che sostiene il candidato Santelli, ad averlo incontrato? Come mai Gratteri non ha stretto la mano anche agli altri leader politici che sostengono gli avversari della Santelli?

Ferma restando la buona fede di Gratteri, fermo restando che Gratteri mai sottoscriverebbe un accordo sottobanco con chicchessia – il problema di Gratteri così come abbiamo sempre scritto non è certo l’onestà che ne ha da vendere, ma la sua vanità – una cosa si può dire: visto il danno politico che ha arrecato agli altri candidati, per rimediare a questo, Gratteri, dovrebbe trovare la “scusa” e il modo per stringere la mano anche agli avversari di Salvini. Non fosse altro che per una questione di “Giustizia”.