All’alba del 35° giorno di guerra, le forze armate ucraine si preparano a fronteggiare gli attacchi della Russia nell’est del paese. Mentre Mosca ricostituisce le sue truppe dopo la battuta d’arresto subita a Kiev. L’invasione, giunta alla sua quinta settimana, vede Putin pronto a dichiarare un cessate-il-fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire un corridoio umanitario, a patto che gli ucraini rispettino alcune condizioni. I colloqui di pace invece riprenderanno il primo aprile. La Russia ha annunciato la riduzione delle operazioni in alcune zone dell’Ucraina. Ma ieri i bombardamenti sono continuati.
7.00 – Tregua a Mariupol dalle 10
Tra poche ore dovrebbe andare in scena la tregua di Mariupol. La città del sud dell’Ucraina che i russi non sono riusciti a conquistare nonostante i bombardamenti sarà oggetto di un Cessate-il-fuoco. Nel 36o giorno del conflitto le forze armate di Putin sono «pronte a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a partire dalle 10 del mattino, ora locale, esclusivamente per scopi umanitari, e ad aprire un ulteriore corridoio umanitario per l’evacuazione di civili e cittadini stranieri da Mariupol a Zaporizhzhya», ha dichiarato Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale. Ma la Russia aprirà il corridoio solo a patto che l’Ucraina accetti formalmente per iscritto di rispettare diverse condizioni e confermi l’effettivo cessate il fuoco.
6.40 – Il rublo torna ai valori pre-guerra
Il rublo torna ai valori pre-aggressione russa contro l’Ucraina, attestandosi a quota 76 (-5,263%): per l’acquisto di un dollaro, in altri termini, servono adesso 76 rubli, contro gli 84,95 del 24 febbraio e i 139,7 registrati il 7 marzo nel momento di massima debolezza. Il trend rialzista ha beneficiato dell’ipotesi non esclusa dalla Cina di usare rubli o yuan nel commercio di fonti energetiche, in base a quanto riportato dalla Tass, citando il ministero degli Esteri di Pechino, secondo cui «gli operatori del mercato sono liberi di scegliere la valuta negli accordi bilaterali».
5.45 – Kharkhiv: il 15% degli edifici civili distrutto
Igor Terekhov, sindaco della città dell’Ucraina orientale Kharkhiv, ha detto che il 15% degli edifici civili è stato distrutto dagli attacchi dei russi. «In 35 giorni, un totale di 1.531 strutture sono state distrutte a Kharkiv, inclusi 1.292 edifici residenziali. L’esercito russo ha distrutto 76 scuole, 54 asili nido e 16 ospedali. Ci sono 239 edifici amministrativi in rovina», ha detto Terekhov. Dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala, Kharkiv è stata bombardata quotidianamente. Circa un terzo della popolazione ha lasciato la città.
5.00 – Ucraina: 134 civili uccisi a Mykolaiv
Da quando è iniziata l’invasione su vasta scala dell’Ucraina le truppe russe hanno ucciso 134 civili nella regione di Mykolaiv. Tra questi ci sono sei bambini. Inoltre 415 civili sono rimasti feriti. A fare il punto sulle vittime oggi il capo dell’amministrazione militare regionale di Mykolaiv, Vitalii Kim, durante una conferenza stampa con i media ucraini e stranieri. Sono anche state danneggiate 1.622 infrastrutture civili, tra cui 1.200 abitazioni.
4.00 – 007 Uk: i soldati russi non obbediscono più agli ordini
Alcuni soldati russi in Ucraina hanno sabotato il proprio equipaggiamento e qualcuno ha accidentalmente abbattuto uno dei loro aerei. Lo sostiene il capo del Government Communications Headquarters Jeremy Fleming, come riportato da Reuters. «Abbiamo visto soldati russi a corto di armi e di morale – rifiutarsi di eseguire gli ordini, sabotare il proprio equipaggiamento e persino abbattere accidentalmente i propri aerei», ha detto Fleming in un discorso a Canberra presso l’Australian National University. «Putin ha giudicato male la situazione», ha aggiunto, sostenendo: «Crediamo che i consiglieri di Putin abbiano paura di dirgli la verità».
3.20 – Ucraina: un anno per il referendum sull’accordo
Ci vorrà almeno un anno prima che l’Ucraina tenga un referendum sulla sua neutralità. Lo ha affermato il capo della delegazione Ucraina ai colloqui di pace con la Russia David Arakhamia. La neutralità Ucraina è una richiesta fondamentale della Russia per porre fine alla guerra. All’inizio della settimana il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva dichiarato di essere aperto a tale idea, a condizione che l’Ucraina riceva garanzie di sicurezza. In un’intervista televisiva, il negoziatore ucraino Arakhamia ha affermato che tale decisione dovrebbe essere presa in definitiva dal popolo ucraino, piuttosto che dai politici, in un referendum nazionale. Dichiarare la neutralità, ha detto, richiederebbe la registrazione di tre milioni di firme. «Questa è una grande procedura che non può aver luogo al di fuori del territorio pacifico», ha detto.
2.40 – L’Ucraina verso l’immunità rafforzata
Le proposte dell’Ucraina per le garanzie di sicurezza nei negoziati con la Russia includono il concetto di immunità rafforzata, che consente la rapida mobilitazione fino a un milione di riservisti in caso di minaccia militare. Lo sostiene, secondo quanto scrive il giornale Ukrainska Pravda, il capo della delegazione Ucraina David Arahamiya in un’intervista ai canali televisivi ucraini. Secondo Arahamiya, l’Ucraina si è consultata con esperti israeliani, che hanno espresso l’opinione che «il nostro Paese è più adatto al concetto della cosiddetta immunità rafforzata», sottolineando al contempo che l’Ucraina non attaccherà nessuno, ma deve essere in grado di difendersi, il che richiede armi di difesa adeguate.
2.00 – Blinken: Putin male informato come tutti i dittatori
Il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha affermato che l’incapacità di dire la verità a chi sta al potere è un tallone d’Achille dei governi autoritari. Blinken rispondeva a una domanda sul fatto che i generali non abbiano detto la verità a Putin sulla guerra in Ucraina. Sebbene Blinken non abbia commentato direttamente le notizie, ha detto di ritenere un punto debole delle autocrazie il fatto che non ci siano persone in quei sistemi che dicono la verità chi comanda. «E penso che è quello che stiamo vedendo in Russia», ha aggiunto. La Casa Bianca, nel briefing quotidiano ha confermato che il leader del Cremlino sia male informato dai suoi sull’andamento della guerra, mentre il portavoce del Pentagono John Kirby ha affermato che i funzionari della difesa degli Stati Uniti trovano la valutazione sconcertante.
1.40 – Sindaco Irpin: metà città distrutta
Il sindaco della città di Irpin nell’oblast di Kiev Oleksandr Markushin ha detto che metà della città è stata distrutta. «Il 50% della città e le infrastrutture critiche sono state distrutte e le macerie non sono state rimosse», ha detto il primo cittadino nel corso di una conferenza stampa. Le forze della Russia hanno attaccato Irpin negli ultimi giorni, ma la città è ora sotto il pieno controllo ucraino. Il sindaco ha affermato che, nonostante i combattimenti, molte persone rimangono ancora in città.
00.50 – I negoziati di pace riprendono il primo aprile
Russia e Ucraina riprenderanno i colloqui di pace online il 1 aprile: lo riferisce un alto funzionario ucraino dopo la conclusione dell’ultimo round di negoziati in Turchia. Il negoziatore ucraino, David Arakhamia, ha scritto in un post che l’Ucraina aveva proposto che i due leader dei paesi si incontrassero, ma la Russia ha risposto che prima è necessario fare più lavoro su una bozza di trattato.