Il cosentino Gabriele D’Ambrosio conquista Google e l’America
27 anni, cosentino, studente universitario, Gabriele D’Ambrosio è uno dei 150 che ad ottobre parteciperà al Summit Local Guide di Google che si svolgerà a San Francisco, in California.
Ciò è stato reso possibile da un lungo ed apprezzato lavoro che D’Ambrosio ha condotto per anni, superando di molto i limiti imposti dal colosso informatico mondiale. Ha, infatti, pubblicato migliaia di foto, recensioni innovative e corretto le informazioni in uso a Google Maps, l’applicazione che in ogni parte del mondo facilita gli utenti nella ricerca di luoghi, immagini, indirizzi, attività economiche e culturali.
Gabriele ha “sudato” per piazzarsi nell’olimpo dei prescelti da Google e si porterà in America, presso la casa madre della Silicon Valley, il bagaglio di una esperienza maturata in tanti, tanti anni di dedizione e di passione, anche quando molti, come avviene spesso, lo incitavano a mollare. Non ha mollato ed ha raggiunto l’obiettivo di entrare dalla porta principale. Destino simile a migliaia di ragazze e ragazzi che ormai invadono il mondo, mentre qui in Italia si continua a parlare, purtroppo solo parlare, dell’emigrazione intellettuale che priva il Paese di tante energie e competenze. Il Summit Google è uno dei più prestigiosi appuntamenti dell’informatica mondiale e quello di quest’anno sarà anche l’occasione per sviluppare nuovi algoritmi e metodologie e Gabriele conta di portare nuove proposte perché, così come riconosciutogli già ora “ha contribuito ad aiutare milioni di persone nel mondo”. Un cosentino, un altro, che si è fatto largo e che ha il carico di rappresentare, unico, l’Italia.
Gabriele è figlio di Franco D’Ambrosio, l’ex amministratore di Cosenza e Rende, il quale non ha lesinato critiche al sindaco Mario Occhiuto ed al Governatore Mario Oliverio perché a suo dire non avrebbero fatto nemmeno una telefonata a Gabriele per questo importante e prestigioso traguardo. Palla Palla ed il cazzaro forse nemmeno sanno cosa significa Google, Local Guide ed il Summit di San Francisco, però sfornano decine e decine di delibere con le quali finanziano, per come ha riferito Franco D’Ambrosio, “amici, servi, lecchini, mogli, fratelli ed amanti”, mentre, ha detto in un video che spopola nella rete, per “mio figlio, forse perché si chiama D’Ambrosio, nemmeno un rigo, perché mio figlio non ha chiesto nulla, non ha avuto e non vuole “soldi” da costoro, mentre concretamente con il filmato che ha realizzato (60 secondi strepitosi) ha portato Cosenza alla ribalta mondiale”.
Auguri a Gabriele, libero cosentino, che non ha bussato alle porte di questi mediocri figuri della vita calabrese.