Il flop dei referendum potrebbe affossare la “Riforma Cartabia”

La débâcle dei referendum sulla Giustizia (subita dalla Lega e Radicali promotori dei referendum con l’appoggio di Fratelli d’Italia, Italia Viva, Forza Italia) potrebbe avere gravi e complicate ripercussioni sulla tenuta del governo “dei migliori”. E l’occasione per far deragliare il governo Draghi e magari recuperare un po’ del consenso perso a questa ultima tornata elettorale amministrativa da parte della Lega (la Meloni ha ufficialmente sorpassato Salvini), arriva con l’ultimo passaggio previsto al Senato domani alle 15,30  per l’approvazione (attesa per giovedì 16) dell’ultima delle tre “riforme Cartabia” per quel che riguarda la riforma del Consiglio superiore della magistratura e dell’ordinamento giudiziario (dopo quelle del processo penale e civile).

Nonostante il testo risulti già approvato a larghissima maggioranza alla Camera, c’è da superare lo scoglio dei 257 emendamenti depositati in Commissione Giustizia, proprio dai partiti di maggioranza. A cominciare dai 61 emendamenti presentati dalla Lega e dagli 86 presentati da Italia Viva.

Il ministro ha tentato un ultimo disperato tentativo, prima dell’avvio dei lavori in Commissione previsti per le 15, di far ritirare gli emendamenti, ricevendo dalla Lega una secca risposta, dice la Buongiorno: “Voteremo tutti gli emendamenti in linea con i referendum, i nostri e quelli degli altri partiti”. Lega e Iv fanno sapere al ministro che non ritireranno gli emendamenti. Un modo per affossare la riforma, perché il rischio è quello che in Commissione passino modifiche che costringerebbero il provvedimento a tornare alla Camera per una terza lettura. E se così sarà, l’elezione dei membri togati del nuovo Csm (fissata a settembre insieme a quella dei laici) si svolgerà con il “vecchio rito”. L’operazione affossare la riforma Cartabia potrebbe riuscire a Salvini, perché i numeri sono a favore del centrodestra unito, che con l’aiuto di Italia Viva può contare su 12 voti su 23: 5 della Lega, 4 di Forza Italia-Udc, 2 di FdI e uno di Iv. Come finirà lo sapremo tra poco, la faida interna al Governo è iniziata, e Salvini ha tutta l’intenzione di forzare la mano. Il Governo Draghi potrebbe avere i giorni contati, che è quello che voleva Gratteri.