Il “giornalismo creativo” di Sansonetti e Varì

Piero Sansonetti

Nella serata di ieri ho appreso che un certo Davì, ovvero lo pseudonimo di un signore che si chiama Davide Varì, ha scritto qualcosa sul mio conto su un quotidiano regionale.

E’ quel quotidiano diretto da Piero Sansonetti, famoso trasformista della scena nazionale e calabrese, capace di incredibili piroette per rastrellare finanziamenti, legarsi a noti faccendieri della “stampa” cosentina e ai “soliti noti” della politica calabrese. Parliamo di Nicola Adamo e di Enza Bruno Bossio, che dettano notoriamente la sua linea editoriale. E suggeriscono denunce per stalking ai politici corrotti come loro per mettere il bavaglio a chi fa inchieste sui loro intrallazzi.

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Sabato scorso, con nostra grande meraviglia, questo quotidiano, dopo aver dato la notizia del sequestro di Iacchite’ in un trafiletto, l’ha approfondita con un articolo politicamente corretto di Camillo Giuliani.

Sembrava troppo bello per essere vero e infatti ieri il signor Varì ha firmato un editoriale nel quale afferma, non si sa bene a che titolo, che io “sparerei” notizie completamente false. Senza neanche precisare che tipo di notizie sarebbero e perché sarebbero false. Non ancora soddisfatto, aggiunge che la sua idea di giornalismo è molto lontana dalla mia.

Ora, caro signor Varì, la invito a riflettere serenamente su quello che ha fatto, insieme al suo direttore, in questi ultimi anni.

Avete preso almeno tre giornali come taxi per far circolare soldi e puntualmente li avete accompagnati al fallimento. Tra questi, anche Calabria Ora, lasciata poi a Luciano Regolo per l’ultimo viaggio verso il baratro.

L’ultimo giornale nel quale ancora siete attivi ha già accumulato milioni di euro di debiti, i giornalisti accreditano centinaia di migliaia di euro e non si vedono pagare stipendi e contributi da un bel po’ di tempo. L’unico obiettivo che avete è quello di arrivare a dicembre, massimo gennaio, per ricevere un’altra tranche di finanziamento, incamerare i soldi e chiudere ancora una volta bottega…

Lei come lo chiama tutto questo tourbillon? Giornalismo “creativo”?

Non mi interessa neanche più di tanto discutere delle “giravolte spaziali” del foglio di Sansonetti e Varì, tanto è chiaro a tutti i calabresi come siano solo due avventurieri in cerca di “fortuna”. Eppure, nonostante tutto questo casino, Varì si prende il lusso di farci lezioni di giornalismo.

Bene, caro Varì, vada a dare lezioni a qualcun altro. E, se proprio si dovesse trovare con il sedere a terra, vada a bussare dai suoi amici editori e usurai, che certamente le rifaranno una “verginità” per riaprire un altro giornale. Tanto voi cadete sempre in piedi. Come tutti i trasformisti di professione. Altro che giornalismo.

Gabriele Carchidi