Gli intrecci tra la coop S. Anna e la clinica San Bartolo e le buste paga di Ennio Morrone

Ennio Morrone

Il giro d’affari tra la cooperativa Sant’Anna e la clinica San Bartolo testimonia, con grande dovizia di particolari, come il sistema messo su dalla famiglia Morrone produceva (e produce ancora?) un movimento di denaro che non è affatto male in questo periodo di grave crisi.

Per chi non lo sapesse, la cooperativa Sant’Anna è la grande “scatola” con la quale i Morrone hanno gestito tutta una serie di lavori paralleli all’attività delle cliniche della famiglia del capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia. Si tratta delle cliniche San Bartolo, Misasi e Villa Sorriso.

Ma anche, fino a poche settimane fa, il Centro di accoglienza per migranti di Spineto di Aprigliano (sequestrato dalla procura di Cosenza).

Sembra che la cooperativa Sant’Anna abbia percepito, soltanto nel periodo che va da luglio ad agosto, bonifici che arrivano a una cifra complessiva di 100mila euro per le “prestazioni”, chiamiamole così, che fornisce alla clinica San Bartolo. Si tratta di lavori di muratura e di pittura ma anche di tante prestazioni d’opera riguardanti infermieri e operatori sanitari in genere.

L’aspetto è sinceramente paradossale: la clinica San Bartolo è in crisi ormai da molto tempo, ha chiesto addirittura un concordato preventivo eppure continua a pagare fior di quattrini, nella solita partita di giro, alla cooperativa Sant’Anna. Insomma, resta tutto in famiglia.

E, come se non bastasse, la stessa clinica “in crisi” ha alle dipendenze il doppio dei lavoratori che aveva prima della richiesta di concordato.

Un inghippo che dovrebbe interessare la magistratura e la Guardia di finanza, che, per quanto ne sappiamo, sta indagando a pieno ritmo.

La “perla” invece è quella relativa a Ennio Morrone.

Una busta paga di Morrone risalente al 2013
Una busta paga di Morrone risalente al 2013
Una busta paga di Morrone risalente al 2011
Una busta paga di Morrone risalente al 2011

Siamo riusciti a reperire due buste paga che ci rivelano un fatto inquietante. Dal 2011 al 2013 Ennio Morrone, nonostante fosse consigliere regionale ma soprattutto socio di maggioranza della clinica, risultava come dipendente della stessa clinica San Bartolo (circa 4.500 euro al mese!).

Questo, al nostro paese, si chiama conflitto di interessi. Chissà se… interessa qualcuno.

Per chiudere in bellezza, ci sono arrivate decine di segnalazioni riguardanti lavori eseguiti nelle residenze dei Morrone pagati ovviamente sempre dalla clinica San Bartolo, ufficialmente (per i dipendenti o gli ex dipendenti) in crisi.

La ditta Giada, che vende pavimenti e rivestimenti, ha realizzato a casa Morrone, per la precisione all’ingresso, un rivestimento con il disegno di una cascata e anche i bagni.

Un fabbro di Montalto, invece, si è occupato di inserire infissi nuovi sul piano superiore e un mega cancello in ferro, sempre con i soldi della clinica San Bartolo. Ecco dove finivano i soldi, hanno amaramente commentato quei lavoratori che ancora accreditano spettanze dai Morrone.